Passate di qua per conoscere le novità sul sito o iniziative collegate alla fotografia che prendo occasione di consigliarvi (limitatamente alla città di Roma), quali: mostre, escursioni fotografiche o proiezioni; trovate in questa sezione anche i commenti e le riflessioni che scrivo prendendo spunto dalla cartolina che pubblico ogni mese sulla home-page del sito e che, a mio avviso, contribuiscono molto meglio di un asettico profilo a raccontare la mia fotografia e chi sono.
Cartolina Set.2024 Un Mondo diverso
Oggi è un giorno speciale, vorrei che ogni giorno fosse un giorno speciale, vorrei ogni giorno avere la capacità di scoprire quello che il giorno prima non avevo visto, quello che il giorno prima pensavo di conoscere, di sapere; se ogni giorno troverò il tempo per fermarmi, per abbassare lo sguardo e scoprire il diverso che mi sta accanto, sul mio stesso cammino, ed offrirgli una mano, un appoggio, anche solo un sorriso, beh allora avrò fatto un affare e la mia giornata non sarà passata invano.
Me lo ha insegnato la natura, l’ho imparato camminando passo dopo passo, cercando con la mia macchina fotografica di fermare quelle storie, quelle emozioni che la mia mente fragile e imperfetta non riusciva a preservare per me, così quella che inizialmente mi sembrava una limitazione è divenuta un’opportunità per crescere, per cambiare.
Così passo dopo passo ho scoperto che la diversità è bellezza,
la diversità è ricchezza,
la diversità è cambiamento,
la diversità è equilibrio,
la diversità è speranza,
la diversità è l’opportunità più bella che la vita ci offre per scoprire chi sei… e chi puoi diventare.
Buona visione con la cartolina di Settembre su Maupanphoto.com
Cartolina Ago.2024 Il segreto dell'Uva ursina
Ultimamente sono molto affascinato dalla storia dell’Universo, o forse sarebbe più corretto parlare dalle teorie sulla storia dell’Universo, e così seguendo i racconti degli astrofisici la mia mente si perde, naviga, inseguendo incredibili racconti di mondi lontanissimi eppure così legati al nostro, di velocità e legami fra i sistemi stellari che fino a pochi anni fa sarebbero stati inpensabili, cercando di spiegare dall’infinitamente piccolo del nostro pianeta l’infinitamente grande che lo circonda.
Si sono fatti piccoli passi avanti o grandi non si sa, in quanto non sappiamo quanto ancora ci manca da scoprire ed ogni risposta pone nuove domande, ma una cosa che negli ultimi anni è apparsa evidente a questi scienziati è che quello che vediamo e riusciamo a misurare dell’Universo è molto di meno di quello che in realtà è, si potrebbe anche dire scherzosamente che “i conti non tornano”; c’è una materia oscura e di conseguenza un’energia che muove intere galassie che non riusciamo a vedere ma di cui possiamo osservare gli effetti.
Si sta scoprendo che l’infinito e freddo spazio è molto meno vuoto di quanto si pensava e, ancora più paradossale, che le forze che muovono masse inimmaginabili per la nostra mente e difficilmente calcolabili persino per i più moderni super-computer, sono regolate a livello infinitamente piccolo, così piccolo che non si riesce ancora a individuare!
Così quando mi soffermo a guardare l’universo sotto i miei piedi ed il mio paesaggio diventa estremamente piccolo, mi sembra che tutto torni, che in ogni tessera per quanto minuta di questa Terra, come nella piccola bacca rossa dell'Uva ursina, sia nascosta quell’energia che muove non solo il nostro mondo ma persino l’intero Universo!
Buona visione con la cartolina di Agosto su Maupanphoto.com
Cartolina Lug.2024 Pugnali di ghiaccio
Si dice che in montagna possano avvicendarsi 4 stagioni in un giorno, ed è vero, e se questo da un lato ci spaventa dall’altro ci affascina, la montagna sovverte le nostre aspettative, non sai mai cosa aspettarti voltato l’angolo; eppure è proprio questo avvicendamento del tempo e degli spazi che ci spinge ad andare avanti, come in una storia in cui un sapiente scrittore allunga sempre il finale, e fa crescere in noi la curiosità di sapere come andrà a finire.
Così guardando questa foto non posso fare a meno di chiedermi: “Ma come andrà a finire?”
Dove condurrà il sentiero questa escursionista colta in un delicato passaggio, dove mi condurrà il sentiero che sto percorrendo, la mia storia, dove ci condurrà la nostra storia; si perché se l’acqua passando dallo stato liquido a quello solido non si accontenta semplicemente di cambiare la sua apparenza, ma si prende la libertà di farlo in una infinità di forme, di consistenze, di colori, con una fantasia irraggiungibile anche dalla mente umana più fervida, allora mi viene da pensare che dietro a tutto questo ci sia un disegno, un fantastico finale che attende di esserci rilevato.
Buona visione con la cartolina di Luglio su Maupanphoto.com
Cartolina Giu.2024 La Parete Ardente
Questa foto me ne fa venire in mente un’altra che vidi su una rivista di fotografia molti anni fa, per cui perdonatemi se raccontadovi la storia è possibile che cambi qualche particolare; l’articolo sulla rivista parlava di un affermato fotografo americano di paesaggi (il mio settore preferito) che spiegava come aveva realizzato una foto, la foto in questione era semplicemente spettacolare, bellissima, perfetta, anche se dopo qualche secondo che l’osservavo mi diede l’idea di esserlo anche troppo…perfetta.
Si trattava di una baia australiana con dei faraglioni ripresa sotto la tenue luce delle stelle e di uno spicchio di Luna, dove tutto si distingueva molto bene nonostante l’orario, dalla spiaggia alla scogliera, ai riflessi sul mare, ad uno splendido cielo stellato.
Incuriosito dalla bellezza della foto lessi con attenzione l’articolo: il fotografo narrava che durante uno dei suoi viaggi aveva scoperto questa bellissima baia e ne aveva intuito le potenzialità, così si era studiato le fasi lunari e quando nel prossimo futuro la Luna si sarebbe trovata nella posizione che voleva lui con la luce che cercava lui, e mi sembra che lo stesso discorso valesse anche per le maree, menzionava allo scopo un paio di app per il cellulare/pc di cui diceva “che nessun buon fotografo dovrebbe fare a meno”; era tornato a casa negli Stati Uniti, quindi al momento opportuno era rivolato in Australia a passare un’altra settimana o poco più, per tornare tutte le sere sulla stessa spiaggia a fare vari tentativi; la foto, come avevo già immaginato, non era frutto di un solo scatto, ma di scatti multipli con differenti esposizioni che poi vengono combinati insieme in fase di post-produzione (per questa tecnica non solo è fondamentale un cavalletto ma necessita di un software che crea un effetto ottico finale che neppure l’occhio umano dal vivo può percepire nella stessa misura).
Dopo aver letto la storia la foto mi apparve meno bella o più semplicemente meno “mia”, al di là del costo economico per la produzione dello scatto, che limita di fatto quest’esperienza a pochi eletti, io sono legato ancora ad un’idea forse un po’ romantica del fotografo: di un vagabondo un po’ sognatore, un po’ avventuriero, un po’ squattrinato, alla ricerca di quel tesoro che gli altri non hanno ancora saputo trovare, nel tentativo di cogliere quell’essenziale che seppure frutto del suo punto di vista può essere condiviso e sperimentato da tutti, la fotografia forse più di altre forme di arte nasce proprio per questo: per comunicare, che sia una storia, delle emozioni, o entrambe, ma se per farlo diviene eccessivamente sofisticata, frutto di tecnicismi, perde quella spontaneità che è fondamentale dal mio punto di vista per trasmettere “l’emozione della storia”, quella che in fin dei conti ti coinvolge guardandola.
Per fare un paragone ora vi racconto la storia della foto della cartolina di questo mese: mi trovavo a Lampedusa e durante un giro in barca avevo notato questa bellissima scogliera, dalla cartina turistica di cui disponevo non erano segnati percorsi per raggiungere la scogliera, così un pomeriggio semplicemente mi avventurai nella direzione che ritenevo più corretta, superai un faro dopo di che ricordo iniziai a seguire vaghe tracce nella macchia riarsa dal sole, non fu molto difficile raggiungere il bordo della scogliera, ma trovai invece molta difficoltà a trovare un punto che fosse adatto per riprenderla dall’alto, spesso la vegetazione occupava il margine roccioso e non dava visibilità, inoltre bisognava fare estrema attenzione perché il pericolo di cadere di sotto era molto marcato.
Mentre cercavo il luogo più adatto arrivò un tramonto di quelli che lasciano senza fiato, mi distrassi ad ammirarlo, poi mi accorsi all’improvviso che la luce del sole morente stava colorando di rosso le chiare pareti stratificate della scogliera, riuscii a fare solo 3 scatti (allora fotografavo ancora in analogico), oltre al suggestivo colore che la roccia stava prendendo in prestito dal sole, avrei voluto far risaltare la sua stratificazione che si dipanava sulla superficie scoperta a precipizio sul mare come un sistema sanguigno, ma quella luce così meravigliosa durò solo una manciata di minuti.
Tornando a casa dei 3 scatti, uno lo scartai, e non fui pienamente soddisfatto neppure del risultato degli altri due, avrei voluto raccontare qualcosa in più di quel momento indimenticabile, c’era così tanta emozione in quella “storia”, ma il tempo e lo spazio a mia disposizione mi avevano limitato; eppure mai mi è venuto in mente di tornare sul posto un’altra volta, avrei tradito la spontaneità del momento, il caso mi aveva portato su quella scogliera in quel preciso momento e di quello dovevo farmi ambasciatore, altrimenti mi sembrerebbe di ingannare chi guarda le mie foto.
Certamente potrò tornare a Lampedusa e fare altre foto a quella scogliera, ma sarà un’altra “storia” da raccontare, non cercherò mai di rincorrere un’altra…parete ardente.
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Cartolina Mag.2024 Il bacio mai dato
C’è qualcosa che nessuno ti potrà mai togliere perché nessuno potrà mai avere, sono le tue emozioni, perché queste vivono del tuo sguardo, del tuo respiro, dei tuoi sentimenti, crescono dentro di te e vedono la luce solo attraversando il tuo corpo, la tua storia; perfino tu che le sperimenti in fondo non ne sei il padrone, ed una volta uscite allo scoperto volano via e non le puoi trattenere, ti lasciano un piacevole ricordo, sia pure alimentano il tuo spirito, ma non le puoi immagazzinare, perché a ben guardare si conservano ricordi non emozioni.
Ma in fondo ci piacciono anche per questo, perché ogni volta sono nuove, ogni volta, per quanto l’esperienza ci renda edotti, non sappiamo cosa aspettarci, come si manifesteranno, sappiamo che ci sorprenderanno, come ci soprendono i sorrisi dei bambini, quanti ne abbiamo visti?
Eppure ogni volta che un bambino sorride ci stupisce, ci lascia disarmati, non ci viene da pensare a quanti simili ne abbiamo già visti, ma per un attimo più o meno lungo siamo rapiti dal suo sguardo, in quel sorriso troviamo la motivazione per staccare la spina e provare la piacevole sensazione dell’abbandono dai pensieri.
Le emozioni si potrebbero definire dei fugaci buchi neri, per tutta la loro durata assorbono tutto noi stessi, in quel momento si annulla passato e futuro, si ferma il nostro tempo, perdiamo il nostro peso e siamo risucchiati come un aquilone dal vento.
Così fu quel giorno che superando il Passo del Lupo mi affacciai sulla Spiaggia delle Due Sorelle, fu allora che sorpresi il mare baciare la spiaggia, vidi un lungo, appassionato, struggente bacio blu, e il sapore di quel bacio raggiunse le mie labbra; ma non ho le prove di quel bacio, fui solo io a vederlo, ed oggi rimane solo …un bacio mai dato.
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Cartolina Apr.2024 Al centro dell'Universo
Il paradosso di un universo infinito è che ogni suo punto può esserne considerato il centro, ogni suo punto, anche nell’intima spirale di una foglia di felce in crescita si nasconde il centro dell’universo; ma un uomo che ha perso l’umiltà di considerarsi una parte del tutto, un uomo che ha perso l’equilibrio con il suo ambiente, con i suoi simili, dove troverà il suo centro?
Perché se manca un centro, nello spazio infinito come in un piccolo uomo, tutto si annulla, grande o piccolo che sia, tutto diviene un’assenza.
Tutto ha bisogno di una gravità verso cui tendere, attraverso cui trovare l’equilibrio, come il germoglio di una felce: nasce piccolo e raggomitolato, ricorda il feto di un bimbo, ma poi si apre e si allunga a cercare la luce, il suo centro, per quanto sia cresciuto nel più profondo sottobosco.
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Cartolina Mar.2024 Sospesi nell'ignoto
È quando il cielo si confonde con la terra, quando un bianco abbacinante ti avvolge e ti sospende tra realtà e immaginazione, quando i tuoi passi sembrano lasciarti sempre nello stesso posto, quando non vedi nulla eppure l’aria che ti viene incontro ti sembra più reale che mai, quasi da poterla toccare, quando l’atmosfera si fa ovattata e ti fai scrupolo a parlare per non rompere quel magico silenzio, quando le cose intorno a te perdono i loro contorni reali e si trasfigurano in figure surreali, fiabesche, quando perdi la memoria di ciò che eri perché improvvisamente conta solo il presente, quando sei combattuto tra l’abbandonare i sensi ad una piacevole sensazione di smarrimento o metterti alla ricerca del faro che ti riporti sulla rotta stabilita.
È allora, in quei momenti, che un altro me sembra staccarsi dal mio corpo, alzarsi di qualche decina di metri sopra di lui e scoprire il quadro d’insieme, comprendere che siamo tutti comparse di una sceneggiatura di cui possiamo leggere un solo capitolo, comprenderlo… forse, non conosciamo l’inizio della storia, non ne conosciamo la fine, eppure una parte, la nostra parte, per quanto piccola ci è stata assegnata.
Ma di fronte ad una storia infinita, di fronte ad un universo infinito e inconoscibile, che senso può avere?
È vero, possiamo vivere come se non ci fosse un domani, al massimo consapevoli che torneremo in quell’ignoto da cui siamo venuti, ma in questo accecante bianco si fa strada in me un’altra idea, mi viene in mente la storia del granello di sabbia.
Cos’è un granello di sabbia nei confronti del mare con cui si va a confrontare?
Cosa ne sa un granelo di sabbia di quanto sia immenso, profondo e potente, il mare che si ritrova di fronte?
E non possiamo asserire con una ragionevole certezza che il mare sia infinito nei confronti di quel piccolo, piccolissimo granello di sabbia?
Eppure lui non se ne cura, si fa piccolo, si confonde con gli altri, non cerca una posizione di preminenza perché in una spiaggia tutti valgono uno, tutti contano quanto il vicino, e nonostante ogni granello mantenga la sua unicità tutti entrano in comunione per un disegno più grande che non conoscono: arginare il mare; paradossalmente proprio la loro minuzia gli consente di unirsi tenacemente gli uni agli altri, paradossalmente proprio la loro debolezza da singoli diviene forza insieme.
E se fossimo chiamati anche noi a fare spiaggia?
È giusto un’idea, solo un pensiero, di certo anche lui sospeso nell’ignoto.
Buona visione con la cartolina di Marzo su Maupanphoto.com
Cartolina Feb.2024 Mondi lontanissimi
Ci penso e ci ripenso, e mi convinco sempre più che quel senso di pace, di gioia, di completezza, che mi pervade quando ammiro nel silenzio un paesaggio naturale dove lo sguardo si può perdere senza incontrare ostacoli umani, ebbene, sia la risposta ad una chiamata che viene da lontano, ed il bisogno di salire sopra un monte sia null’altro che la possibilità di ricevere meglio questo messaggio, scevro d’interferenze.
È buffo, ma in fondo salire sulla cima di un monte per me ha lo stesso effetto di sedersi sul bagniasciuga a guardare il mare, lasciarsi cullare dallo sciabordio delle onde, e mettersi in ascolto anche qui di echi di storie lontane, che verrebbe da chiedersi perché fare tanta fatica a salire una montagna, se non fosse poi che è sempre più difficile trovare un pezzetto di spiaggia scevra “d’interferenze”.
Da lassù è più facile lasciarsi rapire la mente e il cuore dall’inconoscibile, cogliere sulla linea dell’orizzonte l’arrivo della navicella spaziale che ti riporterà a casa; è strano non riesco a pensare ad un mondo più bello della nostra Terra, i miei occhi son colmi delle sue meraviglie e non c’è giorno che non mi sorprenda con le sue creazioni, eppure da lassù mi sembra che sia solo un luogo di passaggio, un trampolino di lancio per qualcosa di ancora più magnifico, un mondo lontanissimo dalla nostra realtà terrena, eppure un luogo dove potrò sentirmi finalmente a casa.
Buona visione con la cartolina di Febbraio su Maupanphoto.com
Cartolina Gen.2024 Merletti veneziani
Non me ne vogliano le altre manifatture se pensando ai merletti (che questa foto mi ricorda) mi vengono in mente quelli dell’Isola di Burano, perché in fondo i merletti son tutti belli, un po’ come i tramonti, unici e cangianti ogni volta, magici oserei dire, perché per quanto si abbia fretta son poche le persone che di fronte ad un tramonto non si fermano incantati dalla sua bellezza, ed anche solo se per pochi secondi si lasciano abbandonare al suo abbraccio colorato.
I tramonti ci ricordano che per godere della bellezza bisogna rallentare il passo, tutti, nessuno escluso, ed il rischio di non farlo non è da poco, un aforisma africano recita: “Chi non si ferma a guardare la bellezza diventerà cieco”; non è spaventoso?
Eppure sembra veramente arduo contrastare l’assioma imperante della nostra società che ci spinge ad andare di corsa per accumulare quante più cose possibili, a “quantificare” il nostro vissuto in ogni settore per poterlo poi esprimere in numeri, in traguardi raggiunti; ma così ci perdiamo la vista del cuore, bisogna creare un’interazione con l’oggetto amato, e per farlo è necessario prendersi del tempo affinché le emozioni più intense e profonde possano venire a galla, bisogna prendersi del tempo per la bellezza, bisogna prendersi del tempo… per noi.
Mi accorgo allora tirnado le somme di questa riflessione che c’è un’altra cosa che accomuna merletti e tramonti: entrambi ci richiedono pazienza e attenzione, i primi per essere creati, i secondi per essere goduti.
Buona visione con la cartolina di Gennaio su Maupanphoto.com e BUON ANNO a voi.
Cartolina Dic.2023 Il Cappello delle Streghe
Abbiamo bisogno di streghe, gnomi e animali parlanti, di regni lontani e di scope magiche, di castelli inaccessibili e di leggende antiche, ma soprattutto abbiamo bisogno di sapere che “l’isola che non c’è”, che non troveremo mai su nessuna mappa, esiste finché noi continueremo a cercarla; per questo le fiabe non dovrebbero essere relegate solo ai più piccoli, dovremmo continuare a prendercene cura anche da adulti, perché in questo mondo, oggi come ieri, flagellato dalle guerre, se ad un bambino violentato nei suoi affetti più cari, cresciuto nell’odio e nella vendetta, raccontassimo di un mondo lontano, dove la tenacia del giusto vince sulla prepotenza del più forte, dove la verità trionfa sulla menzogna, nonostante mille avversità o forse… grazie a mille avversità, dove la bontà seminata non va mai perduta ma porta frutto, ecco io credo che avremmo meno terroristi di domani e più uomini capaci di immaginare un mondo migliore, di creare il cambiamento.
Buona visione con la cartolina di Dicembre su Maupanphoto.com