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- Scritto da Mauro
Cartolina Set.2022 Se avrai occhi per sentire
Mi viene quasi spontaneo ogni volta che mi ritrovo a guardare un paesaggio, specialmente quando si tratta di un luogo nuovo per me, di chiedermi come doveva essere allo stato primigenio, prima dell’intervento dell’uomo, che negli ultimi millenni di storia direttamente o indirettamente ha finito per modificare quasi ogni angolo della Terra.
Mi piace provare ad immaginare quali piante, quali animali si troverebbero ancora lì e sotto quali caratteristiche, e questa mia fantasia è alimentata proprio dal fatto che spesso mi ritrovo a scoprire come reali luoghi e situazioni che non avrei mai immaginato, piante colossali o infinitamente piccole (tempo fa ad una mostra di orchidee mi è capitato di vedere una pianta con dei fiori di pochi millimetri!), animali che fanno cose impossibili e inimmaginabili per noi umani (come una rana nel Canada che smette di respirare e s’iberna totalmente per poi tornare a vivere l’estate seguente!).
Per questo sono attirato particolarmente da quei luoghi che più o meno sono ancora espressione di una natura selvaggia, poco o nulla modificati dall’ingerenza umana, delle “isole” insomma dove la Natura abbia libero sfogo; e per questo fui subito colpito dall’isolotto della foto, sebbene si trovasse a poca distanza dalla costa, le sue scogliere verticali, il mare agitato con il cielo nero del temporale all’orizzonte che si allontanava, l’onda in primo piano a segnare una separazione netta fra me e quella realtà, me le fecerto subito immaginare come un piccolo “Jurassik park”, un’isola che probabilmente avrei visto tale e quale anche migliaia di anni fa.
E chi crede che questi giochi di fantasia siano fini a se stessi si sbaglia, al contrario ampliano la nostra coscienza del mondo che ci circonda, ci aiutano a vedere quello che uno sguardo distratto non percepisce, ad ascolare storie che non troviamo sui libri di scuola; sentire la risacca del mare (le storie dell’acqua), i battiti del vento sferzante sul nostro viso (le storie dell’aria), il profumo della salsedine che inebria i nostri respiri (le storie della terra).
Buona visione con la cartolina di Settembre su Maupanphoto.com