Lug.2019 LA FOTO MANCATA
Un tempo guardavo questa foto con un pizzico di amarezza e l’avrei definita una “foto mancata” (e se avrete pazienza vi spiegherò perché), oggi che la guardo con un occhio diverso mi infonde invece vivacità, serenità, e la definirei un “inno alla gioia”; così, senza volerlo, mi accorgo che se è vero che gli occhi sono lo specchio dell’anima, sono anche e altrettanto lo specchio del nostro cambiamento, di come guardiamo il mondo che ci circonda e le cose che ci capitano.
Mi trovavo sul Gran Sentiero delle Orobie (un trekking di parecchi giorni) e mi ricordo che dopo pranzo ero in procinto di risalire un lungo canale che mi avrebbe portato a scavalcare una forcella per ridiscendere al rifugio dove avrei passato la notte, nuvole nere si addensavano nel cielo lasciando presagire che prima o poi il temporale estivo sarebbe arrivato, quindi ripresi il cammino sperando che mi desse almeno il tempo di completare la salita, fui ascoltato ed infatti appena scavalcata la forcella arrivò il temporale, mi bagnai ben poco perché riuscii velocemente a ripararmi in una vecchia baita che era poco distante, dove mi liberai di zaino e borsa fotografica, e quando smise di piovere uscii per godermi il paesaggio e l’atmosfera tipica di “passato il temporale”.
Mentre mi coccolavo in questa situazione il Sole squarciò le nuvole ed un magnifico e completo arcobaleno che formava un colorato ponte sulla valle si formò davanti ai miei occhi, era…bellissimo e così intenso che rimasi per qualche secondo quasi intontito a guardarlo, poi mi ricordo che pensai “cavolo ma questa foto spacca!”, mi precipitai nella baita a riprendere la macchina fotografica, riuscii e…era sparito, tanto era stato bello quanto fugace.
Mi rimproverai pensando che un bravo fotografo non dovrebbe mai lasciare il suo strumento, anche se sapevo che la stanchezza ed il rilassamento del momento erano valide giustificazioni, fatto sta che nel tempo questa foto è rimasta a lungo per me l’emblema della “foto mancata”, averla persa mi faceva sentire meno ricco, una freccia in meno nella mia faretra di super-fotografie, allora pensavo ancora di poter diventare un fotografo professionista ed una foto strabiliante potesse cambiare le persone.
Oggi con i sofisticati software di post-produzione non sarebbe difficile aggiungere un arcobaleno, e so che molti fotografi lo farebbero pensando “in fondo fino ad un attimo prima c’era per davvero”, non è certamente da me, mi sentirei d’ingannare non solo gli spettatori ma anche la Natura che tante volte mi ha regalato al contrario foto inaspettate, inimmaginate, tradirei la mia modesta missione di ambasciatore delle sue bellezze, ed un arcobaleno “sparito” è una di queste, anche se capisco che non può essere visto ma solo vissuto.
Ma c’è qualcosa in più: oggi mi rendo conto che se anche avessi colto quell’attimo ed impressionato l’arcobaleno sulla pellicola… non sarei più ricco, non sarei lo stesso diventato un professionista, ed anche una foto speciale, di quelle che riempiono di stupore, non è sufficiente a cambiare le persone (inteso come maggiore sensibilizzazione nei confronti del mondo che ci circonda); si certo una bella foto dice molto e può far riflettere, ma il cambiamento dipende poi da chi la guarda perché...“Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi” (Antoine De Saint-Exupery).
Buona visione con la cartolina di luglio su Maupanphoto.com