Questo sito utilizza dei cookie tecnici e analitici prima parte, continuando con la navigazione l'utente accetta il loro utilizzo, per maggiori informazioni e conoscere come disabilitarne l'uso consulta l'informativa estesa.

Maupan Photo

Informativa estesa

cartolina

 

Gen.2019 C’è una bellissima poesia di Edith Nesbit, The things that matter, che mi viene in mente ogni volta che durante le mie escursioni incontro ruderi a testimonianza di una passata presenza umana, che sia un vecchio ricovero pastorale, un antico casale, una rocca medioevale o un antico villaggio come in questo caso (il borgo medioevale di Tolfa Nuova), queste pietre più o meno sparse mi rammentano che per quanto accumuliamo nella nostra vita non potremo portare nulla con noi dopo la morte, tantomeno quel che lasceremo, per quanto “solido e ben costruito”, sarà destinato a durare a lungo, tutto lentamente tornerà alla terra sia in senso metaforico che reale e ovviamente, prima di tutto, il nostro corpo; e allora come nella poesia della Nesbit mi domando cosa resterà di tutto ciò che ho imparato, se sia più importante conoscere una ricetta per dei buoni biscotti o la Divina Commedia, se sia più importante aver visitato Parigi o i vicoli di un paese di cui non ricordi neppure il nome, sapere perché un aereo può volare nel cielo o dove preferisce posarsi il pettirosso nel mio giardino, se sia più giusto investire il tuo tempo per cercare di far carriera a lavoro o nel perseguire le tue passioni anche se non ti portano denaro, …
In effetti non sono vere e proprie domande quanto dubbi che tornano a galla ogni volta, eppure queste struggenti rovine non mi mettono tristezza, al contrario mi infondono un senso di pace, mi testimoniano che alla fine ci sarà sempre una specie di “redenzione universale”, la livella di cui parlava così argutamente Totò, e mi spingono ad essere più umile (una parola oggi così desueta!).
Buona visione con Maupanphoto.com

cartolina

 

Dic.2018 Sempre più spesso mi capita di vedere mentre cammino per strada, sono in fila ad un semaforo nell’auto, sono dentro la metro…persone chine con lo sguardo sul loro telefonino, è paradossale che proprio oggi che siamo sempre più accompagnati nella nostra vita quotidiana da mille applicazioni e servizi che ci dovrebbero connettere più facilmente con gli altri, in gergo chiamati social, siamo in realtà sempre più distaccati dalla realtà che ci circonda, sempre meno socializzanti con le persone che incontriamo per strada, sui mezzi pubblici, siamo sempre più chiusi nella nostra “cabina telefonica”, come se il mondo dovesse per forza passare di lì; ma quello che mi spaventa veramente tanto è vedere i bambini/ragazzi delle elementari e delle medie camminare con il telefonino in mano, come a dovere esser sempre pronti a rispondere, a ciattare, assai più logico sarebbe tenere il cellulare nello zaino, nella cartella, al più in tasca, ma questo comporterebbe magari di perdere l’attimo!
Ma se anche un bambino perde la capacità e la curiosità di guardarsi attorno, di relazionarsi con la “strada”…grande maestra di vita…come crescerà? Come crescerà se la realtà gli verrà sempre più filtrata attraverso degli strumenti artificiali invece che con i suoi occhi, con i suoi piedi, con la sua pelle; vorrei tanto che le mie foto risvegliassero questa curiosità a guardarsi attorno, a scoprire le cose semplici ma ricche di emozioni che ci circondano, a scoprire che non c’è bisogno di stare per forza di fronte alle Cascate del Niagara, al concerto del nostro cantante preferito, o sul grattacielo più alto di New York per stupirsi, ma che ci si può meravigliare anche del più piccolo fiore che sboccia in una crepa dell’asfalto, e capire che per vedere con gli occhi bisogna prima liberare la mente!
Buona visione e Buon Natale da Maupanphoto.com

cartolina

 

Nov.2018 Se andate a cercare tra le guide o le cartine le Fiamme di Falasca non le troverete, eppure sono lì in bella mostra nella cartolina di Novembre su Maupanphoto, questo perché buttandomi in questa avventura dell’archivio fotografico mi accorsi ben presto di quanti luoghi, e non sto parlando di piccoli angoli di natura, ma di monti, valli o spettacolari formazioni rocciose come questa, non trovassero alcun nome sulle cartine topografiche (un discorso a parte va fatto per le pareti dove si sviluppano vie di roccia, dove il nome viene quasi sempre riportato sulle guide specialistiche), e non sempre aiuta contattare i locali che, come ho avuto modo di sperimentare, spesso attribuiscono nomi differenti allo stesso posto.
Così avendo la necessità per i fini stessi dell’archivio, ma anche perché dare un nome ad una cosa significa rivestirla di maggiore personalità, mi son trovato e mi trovo spesso a dovere attribuire un nome ad una certo luogo geografico, cerco di farlo allora con molta umiltà e col “minor male possibile” oserei dire, cioè cercando un riferimento noto che sia il più vicino possibile combinato con un appellativo riferito ovviamente alle caratteristiche del luogo; in questo caso Falasca è preso dal nome della marcata forcella che si trova al termine di questa bellissima cresta rocciosa (derivato forse da un tipo di paglia: il falasco, utilizzata per fare sedie o fasciare fiaschi e damigiane, o ancora dal nome di una popolazione originaria del centro Italia: i Falisci), mentre Fiamme…bè è abbastanza ovvio!
Buona visione su Maupanphoto.com

cartolina

 

Ott.2018 Ci sono foto che non esistono!
No non sono impazzito, ci sono foto che non esistono perché sono momenti/immagini che tu hai vissuto, scatti che hai immaginato, ma non sei riuscito a cogliere, a riportare a casa, o perché non sei riuscito a cogliere l’attimo o più semplicemente perché non avevi la macchina fotografica con te (oggi molto più difficile vista la qualità raggiunta dalle foto scattate dai telefonini che abbiamo sempre con noi), “foto” che anche se a fatica continuano a riaffiorare tra i tuoi ricordi, magari sollecitate proprio da altre foto scattate nella stessa occasione.
All’opposto ci sono foto che esistono ma solo per caso, per una fortuita coincidenza di tempi e di luoghi (come sopra oggi molto più numerose rispetto al passato per la grande diffusione di apparecchi, fotocamere o telefonini, che ci permettono di scattare una foto quasi in ogni momento delle nostre giornate ovunque ci troviamo), foto non volute, non pensate, ma semplicemente capitate.
Ed alla fine ci sono loro… le foto volute, ricercate con ostinazione, a volte con fatica (come la cartolina di Marzo 2017), ma che poi tornando a casa ti riempiono di gioia, perché la tua fantasia si è concretizzata, il tuo sguardo si è saziato!
Così fù per questa immagine: mi trovavo nell’Appennino Parmense ed avevo ideato un giro ad anello dove la chicca finale sarebbe stato il Lago Scuro di cui avevo letto bellissime recensioni, la giornata era stata ballerina, così ricordo che durante la gita tra una nuvola e l’altra avevo sperato di trovare un cielo sgombro almeno sul Lago Scuro, ma con mio dispiacere quando arrivai il paesaggio tutto era avvolto da una fitta nebbia; intuivo che il posto era bellissimo tra le velature della nebbia e fortunatamente mi trovavo da solo, quindi non spinto da alcuno a riprendere il cammino mi fermai ad aspettare nella speranza che il tempo si aprisse, seduto lungo la riva nel silenzio mi misi ad aspettare, ricordo ancora l’intensità di quei momenti così assoluti, così puri, ed alla fine dopo una ventina di minuti o poco più questo fu il risultato.
Buona visione con la cartolina di Ottobre di Maupanphoto.com

cartolina

 

Set.2018 Amo il mare delle isole, delle isole piccole, delle isole a settembre, delle isole senza frastuoni, delle isole semplici senza tanti orpelli, delle isole lontane ma vicine ai tuoi sentimenti, delle isole povere d’insegne ma ricche di profumi, di sapori, di persone, di storie, di silenzi; amo il mare che le circonda e che senza le isole diverrebbe ostile e senza speranza per il nostro animo errante, ed alla stessa maniera amo queste isole che senza il mare sarebbero terra anonima e sterile, non l’agognato e sicuro ricovero per il nostro viaggio, il caldo abbraccio per quella pace irraggiungibile che andiamo cercando, il trampolino necessario per il successivo salto.
Perché ogni porto nella vita dovrebbe essere sempre non solo un punto di arrivo ma un punto di partenza, e con questa speranza vi auguro una buona visione con la cartolina di Settembre di Maupanphoto.com

cartolina

 

Lug.2018 Mi son sempre chiesto se in una foto di paesaggio (limitiamoci a questo contesto) conti di più una buona inquadratura od una bella luce, certo il massimo ovviamente si ottiene quando i due elementi si combinano al meglio, ma se si dovesse scegliere a cosa rinunciare lì per lì sul momento dello scatto o a cosa auspicare di trovare sul posto…bè posso dire con tranquillità che sia la luce l’elemento in assoluto più importante, un’inquadratura mediocre od anche sbagliata diventerà comunque unica se la luce che la penetra sarà speciale, “sensuale” al punto da trasfigurare la realtà in qualcosa di diverso, di …oltre; e senza dilungarmi troppo credo che la cartolina di questo mese vada in questa direzione: una nevicata estiva, una parete oscura ed impervia, grigie nubi sullo sfondo, concorrono a rendere questa immagine drammatica, ma è la luce, quella luce tagliente e improvvisa che crea un’atmosfera di magia, di ipnotismo, sembra quasi che la montagna ti chiami dicendo: “Vieni a prendermi se hai coraggio!”
Buona visione con la cartolina di luglio su Maupanphoto.com

cartolina

 

Ago.2018 Ero indeciso se per questo caldo mese di agosto pubblicare come cartolina del mese una foto di montagna o di mare, poi mi è capitata sotto gli occhi questa foto e non ho più avuto dubbi!
In questo scatto c’è tutto in uno: c’è la roccia della montagna, c’è l’acqua cristallina, c’è l’azzurro del cielo, in un mix di riflessi che non sai più se è la montagna che si riflette nell’acqua o l’inverso, che a ben vedere è poi una verità che spesso ci dimentichiamo: che tutto è parte di qualcosa e nello stesso tempo riflesso di qualcos’altro, che ad ogni punto di vista ne corrisponde uno opposto, altrettanto vero e portatore di novità, che se dalla roccia nasce l’acqua così nell’acqua c’è il seme della roccia (basti pensare che le nostre meravigliose Dolomiti sono nate in fondo agli oceani!), e così l’aria stessa che ossigena entrambe e li alimenta è una colla invisibile di cui troppo spesso ci dimentichiamo inquinandola sconsideratamente.
Il riflesso che così bene apprezziamo in uno specchio come in una laghetto alpino a mio parere ci dovrebbe far riflettere che tutto attorno a noi è un “riflesso” di qualcos’altro, che tutto attorno a noi è interdipendente, e così saggiamente non limitarsi mai a considerare solo gli effetti diretti delle nostre azioni ma a considerarle sempre come parte di un equilibrio più ampio, che coinvolge la nostra umanità e la nostra Terra per intero, dovremmo considerare la Terra come un’isola fluttuante nello spazio.
Per questo sarò un po’ visionario, ma continuo a credere che anche un battito di farfalla avrà il suo peso, il suo riflesso, in questo Universo!
Buona visione su Maupanphoto.com

"Dolomiti, il cuore di pietra del mondo"
minia mostra
mostra fotografica di Georg Tappeiner al Palazzo delle Esposizioni
20 giugno / 02 settembre 2018

Le Dolomiti sono un monumento d’arte diffuso che l’UNESCO ha riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità per la loro straordinaria bellezza e importanza scientifica per la storia della Terra; ora, per la prima volta in mostra a Roma, questa magnificenza è documentata da una quarantina di prestigiosi scatti del fotografo Georg Tappeiner.
L’autore, che vive nelle Dolomiti, ha "respirato" quella bellezza che ci affascina e scattando le foto ci ha restituito arte, nell’arte; quelle di Georg Tappeiner sono vedute stupefacenti che diventano creazioni artistiche del paesaggio e tornano a restituire all’arte della fotografia quella dignità che pareva essere smarrita; non a caso il National Geographic, la prestigiosa rivista nata per ‘esplorare il mondo e prendersi cura della Terra’, ha pubblicato per prima alcuni dei bellissimi scatti di Tappeiner e proprio a seguito di questa iniziativa è nata la mostra “Dolomiti. Il cuore di pietra del mondo“.
Lo sguardo del fotografo è di grande efficacia comunicativa e, al contempo, immortala con assoluta potenza la straordinarietà del Bene Naturale Dolomiti. (estratto da: https://www.palazzoesposizioni.it/mostra/dolomiti-il-cuore-di-pietra-del-mondo)


Palazzo delle Esposizioni - Roma
Spazio Fontana - Via Milano, 13
Info line 06.39967500 - Ingresso libero
Orari: mar.mer.gio.dom. 10,00/20,00 - ven.sab. 10,00/22,30 - lun.chiuso

cartolina

 

Giu.2018 Un buon metodo per affrontare le difficoltà è quello di ripensare a situazioni simili o, meglio, più impegnative, che si è superato nel passato; nei primi anni in cui andavo in montagna per esempio, mi capitò durante un’alta via sulle Dolomiti (per l’esattezza mi trovavo con alcuni amici sulle Marmarole) di dover risalire con gli zaini pesanti da trekking durante una giornata assolta un lunghissimo canalone di ghiaie, sembrò interminabile ed alla fine eravamo tutti veramente esausti, ma a parte la soddisfazione di esserci riusciti e la bellezza del paesaggio che trovammo al di sopra, la cosa divertente fù che da allora in poi ogni volta che facevamo qualcosa di impegnativo lo paragonavamo con un’ipotetica scala di difficoltà “Vallon del Froppa” (il nome del canalone sulle Marmarole), ed al massimo si arrivava a 7/8 su 10!
È ovvio poi che con il tempo se ti lasci coinvolgere dalla passione per la montagna l’asticella si alza pian piano, e forse oggi se rifacessi il Vallon del Froppa non lo troverei in fondo così impegnativo, ma è sempre vivo comunque il suo ricordo e di tante altre gite seguite a quella dove l’impegno fisico è stato proponderante, e che divengono una spinta potente a superare la difficoltà del momento.
Perché vi racconto questo? Bè perché la foto della cartolina di giugno di Maupanphoto.com ricorda proprio una di quelle gite: il raggiungimento della Forchetta di Santa Colomba dal Vallone di Fossaceca.
Buona visione.

cartolina

 

Mag.2018 Vi è mai capitato di camminare tra i fiori? Immagino di si, ma vi è mai capitato di camminare su un mare di fiori, un tappeto fitto che si stende a perdita d’occhio?
Quando ti capita una cosa del genere non serve una fotografia per ricordartelo, una scena così ti rimane impressa nel cuore ancor prima che nella memoria, e in un certo senso diviene un termine di paragone per tante altre scene forti che ti capiterà d’incontrare, non servirà però tornare nello stesso posto e nello stesso periodo per riassaporare quella sensazione di colorata gioia, perché la natura ha un orologio tutto suo, ho compreso infatti negli anni che certe situazioni sono il risultato di particolari condizioni, anzi direi di “sfumature” di certe condizioni, quali l’innevamento invernale, l’umidità del suolo, la temperatura dell’aria e quando e per quanto tempo queste condizioni si verificano, che una fioritua così può verificarsi due anni di seguito come dopo 5, 10 anni, ed in fondo la ricchezza della natura è anche in questa sua imprevedibilità che rende sempre nuovo ogni giorno.
Buona visione con la cartolina di Maggio di Maupanphoto.com

World Press Photo 2018
minia mostra
mostra fotografica al Palazzo delle Esposizioni
27 aprile / 27 maggio 2018

La mostra del World Press Photo 2018 si tiene a Roma, in prima assoluta italiana, presso il Palazzo delle Esposizioni dal 27 aprile al 27 maggio 2018.
Il Premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell'ambito del fotogiornalismo; ogni anno, da più di 60 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata ad esprimersi su migliaia di domande di partecipazione inviate alla Fondazione World Press Photo di Amsterdam da fotogiornalisti provenienti da tutto il mondo.
Per l'edizione 2018 la giuria, che ha suddiviso i lavori in otto categorie, tra cui la nuova categoria sull'ambiente, ha nominato 42 fotografi provenienti da 22 paesi...
L’esposizione del World Press Photo 2018 non è soltanto una galleria di immagini sensazionali, ma è un documento storico che permette di rivivere gli eventi cruciali del nostro tempo; il suo carattere internazionale, le centinaia di migliaia di persone che ogni anno nel mondo visitano la mostra, sono la dimostrazione della capacità che le immagini hanno di trascendere differenze culturali e linguistiche per raggiungere livelli altissimi e immediati di comunicazione. (estratto da: https://www.palazzoesposizioni.it/mostra/world-press-photo-2018-roma)


Palazzo delle Esposizioni - Roma
Via Nazionale, 194
Info line 06.39967500
Orari: mar.mer.gio.dom. 10,00/20,00 - ven.sab. 10,00/22,30 - lun.chiuso