Cime Maggiori dell'Appennino La Mappa del Tesoro
Per ogni viaggio che si rispetti serve prima di tutto un’idea, e limitandosi alla montagna ancora prima di una guida con itinerari di cui ormai ce ne sono tantissime, un’idea è il modo di approcciarsi alla scoperta della montagna, ce ne sono molti di modi e possono cambiare col tempo, negli ultimi anni però ho visto con piacere diffondersi sempre più tra gli appassionati il cosiddetto appenninismo: inteso non semplicemente come un andare per i monti dell’Appennino, quanto come un’esplorazione dell’Appennino, una conoscenza più approfondita del territorio sia dal punto di vista geografico, alla ricerca di quei monti, di quei passaggi, meno conosciuti ma altrettanto protagonisti di queste montagne, sia dal punto di vista interiore come tentativo di trovare il proprio sentiero, la propria via ai monti, estranea ai record altisonanti, agli exploit sportivi cui troppo spesso negli ultimi decenni è stato accostato l’alpinismo, e pur tuttavia assai più preziosa per la nostra consapevolezza.
D’altro canto questa ricera di nuove mete/cime non interessate dalla nomenclatura ufficiale, ha portato come risultato inevitabile una certa confusione nell’identificazione delle stesse e di conseguenza nella condivisione delle proprie esperienze in quei luoghi; è nata così l’idea di raccogliere in un unico database* tutte le cime di maggiore interesse per questa riscoperta dell’Appennino, lavoro sfociato in quattro elenchi: cime dai 2000m. in su, cime sui 1900m., cime sui 1800m., ed infine cime dai 1800m. del massiccio dell’Etna, che in genere non viene considerato per via della sua natura di vulcano attivo e quindi con una morfologia in continua evoluzione, ma che secondo me merita di essere comunque preso in considerazione perché è un gruppo montuoso a tutti gli effetti.
Mentre facevo questa ricerca, analizzando le carte topografiche, le tavolette IGM (fondamentale l’accesso al Portale Cartografico Nazionale del Ministero dell’Ambiente), Google Earth, e ovviamente in rete, ho riflettuto sul fatto che le montagne non hanno un nome! Siamo noi esseri umani che abbiamo bisogno di dare un nome alle cose, ai luoghi, e a maggior ragione alle persone, per potersi relazionare con loro, e non è solo un tentativo di organizzare meglio la nostra vita, in molti casi è piuttosto la necessità di stabilire una forma di empatia con la realtà che ci circonda; per questo nel redigere la raccolta ho cercato di essere il più obiettivo possibile, il criterio prevalente è sempre stato quello della toponomastica dei luoghi più prossimi ove mancasse il nome sulle carte (colonna B), a seconda dei casi integrata poi da riferimenti bibliografici o in rete.
Anche se ho personalmente valutato ogni singola cima con i dati raccolti e la mia esperienza personale, non ho potuto fare a meno di confrontarmi con chi mi aveva preceduto con un intento simile, mi riferisco agli elenchi ufficiali del Club 2000m, del Club 1900m Appennino, del Club Ultra, ed alle liste personali di Giuseppe Albrizio (sui 2000) e di Michele Tagliacozzo (sui 1800) che ringrazio in questa occasione.
È importante sottolineare che in questa raccolta la CIMA è intesa in senso lato, la misura della parola rispecchia quel senso di ebrezza che genera in noi raggiungere tali luoghi (in maggiore o minor misura a seconda dei casi), ebrezza stimolata non tanto dalla prominenza/posizione della cima rispetto al terreno circostante, quanto rispetto al paesaggio circostante, emozione che in alcuni casi può essere sperimentata solo sul posto e non delegata a dei freddi calcoli numerici.
Note Tecniche:
Quando la cima non è quotata sulle carte, la cifra dell’altezza (colonna C) viene riportata in rosso proprio per indicare un possibile errore di attribuzione; difficile invece fare una scelta quando la cima è quotata con cifre differenti tra le varie carte (cosa molto diffusa per es. sull’Appennino Tosco-Emiliano), in questi casi ho dato in genere la precedenza alle quote riportate su IGM a meno di riscontri approfonditi in rete.
Vale la pena ricordare che anche la cartografia IGM non è esente da errori, i cartografi dell’epoca (la cartografia nazionale si sviluppò da circa il 1880 in poi) si ritrovarono a gestire una mole di dati immensi, spesso con il non facile compito di interpretare e tradurre dei termini dialettali, locali, o persino di dover scegliere tra più nomi attribuiti alla stessa montagna/località da valligiani differenti, quindi qualche errore di attribuzione o di quota ci può stare, ciononostante l’affidabilità della cartografia IGM rimane elevatissima e senza dubbio deve essere sempre presa come base di riferimento per una qualsivolgia ricerca topografica.
L’ordine proposto è in base alla collocazione geografica dei gruppi/sottogruppi montuosi (colonna D), partendo dall’Appennino Settentrionale a scendere, per l’Etna invece ho suddiviso l’area in quattro spicchi; quando la cima presenta comunque delle difficoltà alpinistiche per salirla anche dalla via più facile/normale l’ho segnalato nelle note, spetta poi ad ognuno informarsi sulle difficoltà tecniche di ciascuna, così come spetta pure ad ognuno la verifica degli eventuali divieti o riserve integrali presenti sul terriotorio interessato da una cima, e che possono variare nel tempo e nei modi.
Nelle note (colonna F) ho riportato: l’eventuale ulteriore nome con cui la cima è conosciuta (in soli 2 casi ne suggerisco uno non avendo trovato alcun riferimento valido), come accennato l’eventuale difficoltà alpinistica (passaggi su roccia aiutandosi con le mani), e per le cime che ritenevo meno conosciute o non citate affatto sulle carte, indicazioni di massima della posizione (volutamente non ho inserito le coordinate geografiche dei luoghi perché ritengo che una componente importante dell’appenninismo sia proprio il “gioco”, l’avventura che viviamo nel trovare i passaggi e le cime prima sulla carta poi dal vivo, imparando a leggere il territorio, i suoi segni, anche se questo può comportare a volte delle rinuncie, ma questa è un’altra storia…); l’ultima (colonna G) è una semplice colonna di spunta, considerata la grande quantità di nomi con cui è facile confondersi, ma può fungere anch’essa come criterio di ordinamento; esiste anche una colonna nascosta (la E), ma questt’ultima serve esclusivamente per ripristinare velocemente l’ordine originario (collocazione geografica da nord a sud).
I singoli fogli (elenchi) del database vengono proposti ordinati in base ai gruppi e sottogruppi montuosi per una più facile individuazione delle cime, a loro volta raccolti nelle grandi aree montuose del territorio (colori), ma possono essere ordinati/filtrati in base ad uno o più criteri (di secondo livello), quindi per esempio: in base alla quota assoluta, o alla quota in relazione all’area di appartenenza (colori), od ancora in base alla presenza della cima negli elenchi ufficiali del Club 2000/1900 (colonna A), mentre per i 1800 essendo questo il primo elenco si può parlare di un elenco ufficioso (redatto in base agli stessi criteri utilizzati dal Club 2000 e che ha portato ad un totale di 195 cime).
L’ampiezza delle colonne è tale che impostando al minimo i margini del foglio A4 si può stampare tutti i dati di un record/cima su un’unica riga, ma per chi non avesse dimistichezza con Excel allego anche la versione in pdf dei vari elenchi.
Sicuramente questa prima stesura andrà riveduta, migliorata, e spero che possa crescere con nuovi arrivi (interessante sarebbe anche ampliare la ricerca sulle quote inferiori), così vi sarò grato se vorrete darmi dei suggerimenti in via personale in tal senso (vi prego solo di motivarli con un minimo di argomentazione), spero però di aver fornito una buona base di partenza, e mi piace pensare a questa raccolta non tanto come a un elenco quanto come a una “mappa del tesoro”, quel tesoro di cui andiamo alla ricerca la mattina presto mettendoci in viaggio, e non ci stanchiamo mai di cercare nonostante le difficoltà lungo il cammino, quel tesoro di chi, come noi, ama la montagna.
* CIME MAGGIORI dell'APPENNINO (excel)
CIME dell'APPENNINO sopra 2000m. (pdf)
CIME dell'APPENNINO sui 1900m. (pdf)
CIME dell'APPENNINO sui 1800m. (pdf)
CIME dell'Etna sopra 1800m. (pdf)