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Maupan Photo

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Cartolina Mag.2020 La melodia dentro di te
Forse alcuni si stupiranno per l’accostamento della foto di un albero piegato dal vento e dagli anni con il concetto di melodia, eppure io rimasi affascinato da questa pianta proprio perché mi diede l’impressione che stava cantando la sua “melodia”; questo alberello ricurvo (ci troviamo in Valnerina) che con la nuova primavera era pronto a rifiorire, a rigermogliare nuove foglie, ad allungare la sua modesta ombra sul terreno, a offrirsi come casa di piccoli insetti, a resistere ai venti, ai temporali, alla siccità di un sole cocente, al rodimento degli animali da pascolo… agli incendi, questo alberello stava cantando la sua ragion di vita, la sua essenza, anche se non avrebbe destato ammirazione dagli altri esseri intorno a lui, e quella di noi umani che siamo attirati piuttosto dalla longevità di una quercia o di un ulivo, dalla maestosità ed imponenza di una sequoia, dalla eleganza e bellezza di un salice piangente, dalle suggestioni che ci evoca un abete.
Certo per noi umani è molto più difficile trovare la melodia che abbiamo dentro, siamo come bambini in un negozio di giocattoli, non è facile scegliere quando si è attirati, tentati, distratti da così tante possibilità; eppure credo che ognuno di noi dovrebbe cercare la sua melodia, non uniformarsi alle mode, non cercare a tutti costi il compiacimento degli altri, ma cantare, suonare la sua presenza nel mondo con il suo stile, resistendo alle intemperie del nostro tempo: il falso mito che il successo sia sinonimo di felicità, la favoletta che ognuno possa riuscire in qualsiasi impresa nella vita e che si è padroni del proprio destino, che l’apparenza sia più importante dell’essenza, all’incomprensione, al rodimento (discredito), o peggio…all’indifferenza degli altri.
Alcuni hanno la fortuna di sentire questa melodia dentro di loro fin da piccoli, ma per la maggioranza non è così, e o si smette di cercarla impoverendo il mondo della nostra melodia, o si deve accettare di comprenderla molto lentamente, passo dopo passo, confortati dalle bellissime parole di Walter Bonatti: “Chi più in alto sale, più lontano vede; chi più lontano vede, più a lungo sogna”…e son sicuro che non si riferiva solo alle montagne!
Buona visione con la cartolina di Maggio su Maupanphoto.com
(nota: il concetto di melodia personale non è mio, l’ho trovato casualmente nel testo di una canzone e subito mi sono accorto che era la più incisiva giustificazione di tanti scatti fatti negli anni; “Turn Around” / Hyolyn).

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Cartolina Apr.2020 La favola dietro l'angolo
Una delle più forti motivazioni che mi ha spinto e mi spinge tutt’oggi a mettermi in cammino nella natura, è stata quella dell’esplorazione, sono stato così affascinato da bambino dal mondo delle favole, che crescendo ho cercato di ritrovarlo nella vita reale, e pian piano ho scoperto che era proprio nell’esplorazione del paesaggio naturale che si manifestava più che mai quella dimensione favolistica che tanto mi riempiva l’animo di gioia, di libertà, di ricchezza, di appagamento di quella sete interiore che sentivo di avere.
Un’esplorazione che è partita da bambino, inizialmente nel mio giardino, poi nei campi incolti che numerosi circondavano la mia casa, poi spostandomi sempre più in là (sulle amate montagne) dove la mia autonomia me lo consentiva; e se da ragazzo era persino un poco indispettito nel constatare che quasi tutti gli angoli della Terra fossero già stati esplorati (quasi che a me non fosse rimasto niente), poi compresi che semmai questo era un vantaggio che mi avrebbe consentito di andare in più posti rispetto a chi mi aveva preceduto, di avere cioè più informazioni sulle bellezze paesaggistiche della nostra Italia e del nostro pianeta.
La bellezza non perde certo valore se viene condivisa, lo perde sicuramente se non viene difesa, preservata, e nell’ipotesi peggiore egoisticamente sfruttata e rovinata; per questo non disdegno cime minori o comunque località non famose da una parte, ne all’opposto luoghi inflazionati dall’altra, perché ovunque si può celare quella “magia” che appaga il mio animo di esploratore, ho sperimentato cioè che non serve andare negli angoli più sperduti del pianeta per trovare ancora un poco di avventura o provare un’ondata di emozioni, vedere insomma qualcosa di “nuovo”, un po’ come diceva Marcel Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.
Ecco allora che l’occhio attento può scovare la “favola” anche dietro l’angolo, dove meno te l’aspetti, e siamo così arrivati alla cartolina di Aprile su Maupanphoto.com
Mi capitò una volta che uscendo dal traforo del Gran Sasso in direzione di Teramo, mentre mi trovavo sul viadotto autostradale scorsi con la coda dell’occhio una cascata, fu un attimo fugace, come un sogno, e non feci a tempo a prendere punti di riferimento, per questo tornando dopo molto tempo in quello stesso tratto di strada provai a ritrovarla, ma con mio grande dispiacere non c’era più; provai a cercare informazioni ma nulla, poi a distanza di tempo la vidi di nuovo, fu allora che compresi che era una cascata stagionale o quanto meno era un troppo pieno di una sorgente captata a monte (ovvero un esubero di acqua nelle stagioni più favorevoli).
Presa una carta topografica non mi fu difficile trovare la via per raggiungere il luogo della cascata, sul posto c’era già un modesto sentiero sicuramente usato dalla gente del posto, e la gita in se risultò alla fine breve e facile, ma rimasi letteralmente sbalordito dalla bellezza del posto, nonostante si trovasse a poca distanza da un grosso viadotto autostradale, più ci si avvicinava alla cascata più si entrava in un’altra dimensione, e lo stupore fu ancora più grande quando giunto ai piedi della cascata scoprii che si poteva arrivare con un ballatoio di roccia dietro la cascata stessa!!!
Per questo non fermatevi alla cartolina ma andate a vedere le altre foto dell’evento e scoprirete di cosa parlo, buona visione.

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Cartolina Mar.2020 Connessi o Non Connessi
Credo che bisogna perdersi per potersi ritrovare!
Lo so suona contro il buon senso, suona contro tutte le raccomandazioni che non facciamo altro che ascoltare su come comportarsi nelle varie situazioni della vita per non incorrere in pericoli e difficoltà, e sono raccomandazioni che in fin dei conti sono fatte a fin di bene, perché dovrebbero servire a non farci soffrire, ma con questa mania/bisogno di voler prevedere tutto, definire tutto, di voler mettere tutto ben ordinato e scritto (un po’ come i bugiardini dei farmaci), ci siamo dimenticati che ci sono certi aspetti della nostra crescita, penso alla sfera emotiva, a quella sociale, anche se poi i riflessi influenzano un po’ tutta la nostra maturazione, che invece abbisognano di sperimentare la caduta, la sconfitta, la paura o lo smarrimento, un po’ come sbucciarsi le ginocchia quando da bambini s’imparava ad andare in bicicletta e si toglievano le rotelle.
Che senso avrebbe una partita di calcio, o di qualsiasi altro sport se gli togliessimo il punteggio? C’è sempre una squadra che esce sconfitta, eppure tutti siamo concordi che nonostante questo o proprio per questo è un momento di crescita, più difficile trovare una simile condivisione quando si trasla questo concetto in altri ambiti, ed in particolar modo quando si parla di montagna.
Le raccomandazioni si sa sono sempre quelle: non andare da soli, non uscire dai sentieri, portare il telefonino (a cui oggi si sono aggiunti gps sempre più precisi che è come avere un radar tascabile), informarsi sulle previsioni meteo e così via, tutte raccomandazioni ottime ma…
Io quando ho iniziato ad andare in montagna non avevo telefonino, tantomeno gps (che non uso neppure oggi), a casa leggevo le prime guide di passeggiate che circolavano sull’Appennino con relazioni che spesso si rivelano sul posto imprecise, se non sbagliate, le previsioni meteo quelle c’erano ma sicuramente non puntuali e corrette come oggi, e con il tempo, crescendo questa mia passione, quando non trovavo compagni iniziai ad andare da solo.
Mi sono trovato in situazioni in cui ho provato paura (ancora oggi ne provo), in cui mi sentivo smarrito, in cui imprecavo contro chi aveva scritto quella relazione imprecisa, a volte mi son perso (e incavolato con me stesso!), a volte la nebbia era così fitta che mi domandavo che ci stavo a stare io lì, ed è capitato che mi sia fatto male, si è capitato; ma mai, mai oggi rinuncerei ad uno solo di quei momenti che mi hanno dato tantissimo, e che più passano gli anni più apprezzo.
Attenzione non sto dicendo di affrontare la montagna con incoscienza, è importantissimo prepararsi sia fisicamente che concettualmente, ma poi arriva il momento di “togliere le rotelle”, di disconnettersi col basso (gps, social e via dicendo): provate ad andare in montagna da soli e scoprirete il vostro respiro, sentirete i vostri passi, imparerete a “sentire” il silenzio dei boschi; provate ad uscire dal sentiero e ne scoprirete altri mille, vi accorgerete che se non tutti i sentieri portano alla meta, tutti portano ad una meta; provate a spegnere il telefonino, il gps, ed imparerete a “fiutare” il paesaggio, a comprenderlo, ad ascoltarlo, un poco per volta si ma sarà entusiasmante ve lo assicuro; non cercate il brutto tempo volutamente ma sappiate che può capitare ed in quel momento dovrete farne memoria, una fitta nebbia, un temporale o una nevicata sperduti nella montagna ha più magia di una bella giornata di sole, ma non riusciamo ad apprezzarlo perché siamo presi dalla paura.
In questa società che va sempre più di fretta molti sono presi dalla smania di condividere “in diretta” le loro imprese, ma così corrono il rischio di non finire di ascoltare quello che la montagna gli sta dicendo, persino per ascoltare le nostre emozioni bisogna far silenzio, bisogna fermarsi e lasciarle sedimentare, altrimenti non si coglierà che la punta dell’iceberg.
Una volta sperimentate queste emozioni allora vi accorgerete che avrà un’altra sensazione anche vivere la montagna con gli altri, in compagnia, non avrete paura di restare in silenzio e userete il tempo non solo per ascoltare i vostri amici ma anche la montagna, ma anche voi stessi.
Buona visione con la cartolina di Marzo su Maupanphoto.com

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Aggiornamento Feb.2020
È on-line l’aggiornamento dell’archivio fotografico con tutte le foto scattate nel 2019; seppure gli eventi del 2019 sono stati inferiori come numero a quelli dell’anno precedente, è stato un anno ricco di novità e di momenti importanti.
Gli eventi spaziano dalla montagna al mare, ed anche se ognuno a suo modo è importante, provo a metterne in evidenza alcuni un po’ più speciali di altri: ad aprile sono tornato in Sicilia ed ho avuto la fortuna di riuscire a salire sui crateri sommitali dell’Etna, pochi luoghi sul nostro pianeta come i vulcani ti danno la possibilità di sentire la vitalità della Terra, il suo respiro, è una sensazione di potenza molto coinvolgente.
A maggio ho realizzato un mio sogno nel cassetto inseguito da tanti anni: la visita dell’Isola di Montecristo; e subito dopo un altro di pura avventura: la traversata integrale delle Gole del Salto o di Macchiatimone.
Per il mio compleanno mi sono regalato un trekking di soli 5 giorni, ma assolutamente selvaggio come piacciono a me: l’Alta Via del Lario sopra il Lago di Como, e poi sono arrivate loro…le Seychelles; devo dire che quando vado in posti famosi ho sempre paura di rimanere un po’ deluso perché si tende ad avere molte aspettative, ma questa volta, grazie anche ad una compagnia simpatica ed ad una guida ottima, sono rimasto straentusiasta.
È stata poi la volta di “Una notte sul Navegna”, una vera magia di luci e sensazioni sperimentata con una notte di luna piena sulla cima del Monte Navegna, tra un tramonto di fuoco ed un’alba pastello; sono stato quindi colto di sorpresa dalla visita di una spiaggia bellissima e incontaminata a pochi chilometri da Roma (vedere per credere!): la Spiaggia di Torre Astura; sulla Coppola di Paola nel Pollino ho raggiunto un bellissimo traguardo per chi come me ama la montagna: il completamento della salita di tutti i 1900 dell’Appennino (ovvero le cime comprese tra 1900 e 1999 metri); infine dopo tanti anni sono tornato in grotta (non attrezzata!) e l’impressione, ora come allora, è stata di immergersi in un mondo di favole, in un’altra dimensione.
Così passo dopo passo siamo arrivati a 24.620 foto archiviate ed indicizzate, e nella speranza che il futuro mi possa regalare ancora tante occasioni per fare…oh, vi auguro come sempre buona visione su Maupanphoto.com

Di seguito riporto l'elenco degli eventi raggruppati per area geografica e gruppo montuoso, mentre dal sito si può risalire ad un evento (i più recenti sono sempre quelli elencati per primi nella galleria selezionata) dalla pagina di Archivio filtrando prima tramite le aree geografiche poi con i gruppi montuosi, oppure tramite una ricerca testuale nella casella Cerca (in questo caso se si conosce scrivere il titolo completo dell’evento che, salvo rare eccezioni, verrà riportato come unico risultato della lista di risposta).

ALPI NORD-OCCIDENTALI https://maupanphoto.com/index.php/archivio/alpi-nord-occidentali
Prealpi Comasche > Alta Via del Lario da San Bartolomeo

APPENNINO CENTRALE CATENA OCCIDENTALE https://maupanphoto.com/index.php/archivio/appennino-centrale-cat-occidentale
Monti Carseolani > Gole del Salto o di Macchiatimone da Poggio San Giovanni / Una notte sul Monte Navegna per la Cresta Nord-Ovest
Monti Lepini > Monte Malaina (2) per Valle Gionara
Monti Simbruini > Cima Staffi e Monte Viperella per il Vallone delle Monache
Costa Sabauda > Spiaggia di Torre Astura dalla Riserva del Nespolo

APPENNINO CENTRALE CATENA CENTRALE https://maupanphoto.com/index.php/archivio/appennino-centrale-cat-centrale
Monti Martani > Grotta Pozzi della Piana da Titignano
Monti Reatini > Monte Terminillo (4) per il Canale Centrale
Monti del Cornacchia > Colle Vallanetta per il Vallone Maltempo / Monte Breccioso (2) dalla Valle dei Cerri
Monti Marsicani > Monte Godi (2) per la Valle di Ziomas / Monte Parasano e Faito per la Cresta Nord-Ovest / Monte Mezzana (2) per Forca d'Oro
Monti della Meta > Monte Iamiccio (2) per il Versante Nord / Tre Mortari Centrale per il Passaggio dell'Orso / Tre Mortari Orientale e Centrale per il Passaggio dell'Orso
Monti del Greco > Monte Rognone e Genzana (2) per la Valle di Cutri
Monti della Duchessa > il Murolungo (2) per il Sentiero del Vignale
Monti del Sirente > Sperone Tiburtini per il Vallone dei Puzzilli / Colle di Mandra Murata e Punta Macerola per la Cresta Nord-Ovest
Monti dell’Aterno > Gole di San Venanzio per il Sentiero delle Uccole

APPENNINO CENTRALE CATENA ORIENTALE https://maupanphoto.com/index.php/archivio/appennino-centrale-cat-orientale
Monti Gemelli > Monte Girella per la Cresta Nord-Ovest
Monti del Gran Sasso Nord > Monte Corvo (non raggiunto) per la Valle Crivellaro / Cima Vado di Corno per il Vaduccio / Cimone di Santa Colomba per il Fosso Malepasso
Monti del Gran Sasso Sud > Traversata del Brancastello per la Cresta Ovest / Corno Grande Vetta Occidentale (4) per il Canale Centrale / Monte Coppe e Tremoggia per il Fosso di Fonte Fredda / Costa Ceraso e Cima di Faiete per Sella delle Archette
Monti della Majella > Monte Amaro (4) per la Rava della Giumenta Bianca / Monte Pesco Falcone per la Rava del Ferro / Monte Rotella (2) per la Valle Bucchianico

APPENNINO MERIDIONALE https://maupanphoto.com/index.php/archivio/appennino-meridionale
Monti Picentini > Monte Mai (2) dal Varco della Colla
Monti del Cilento > Monte Bulgheria (2) per il Sentiero delle Scalinette / Porto degli Infreschi + la Vaccuta per i Sette Pani / Spiaggia della Risima per il Vallone Trarro
Appennino Lucano > Monte Alpi per la Cresta Est
Monti del Pollino > Coppola di Paola etc. da Colle del Dragone
Sila > Monte Botte Donato dal Rifugio Botte Donato
Aspromonte > Montalto per la Cresta Nord

ISOLE DEL MEDITERRANEO https://maupanphoto.com/index.php/archivio/isole-del-mediterraneo
Arcipelago Toscano > Monastero di San Mamiliano, Isola di Montecristo
Madonie (Sicilia) > Pizzo Carbonara e Monte Ferro per la Cresta Sud / Monte San Salvatore e Alto per Portella di Mele
Monti dell’Etna (Sicilia) > Grotta del Gelo e dei Lamponi per il Piano delle Plombe / Crateri sommitali dell'Etna per il Versante Ovest

ESTERO https://maupanphoto.com/index.php/archivio/estero
Seychelles > Mahé approach, Isola di Mahé / Sainte Anne cruise, Isola di Mahé / Morne Blanc Trail and beaches, Isola di Mahé / Mare Aux Cochons and beaches, Isola di Mahé / Anse Capucins and other beaches, Isola di Mahé / Praslin approach, Isola di Praslin / Salazire Trail and beaches, Isola di Praslin / Anse Lazio and other beaches, Isola di Praslin / Fond Ferdinand, Isola di Praslin / La Digue approach, Isola di La Digue / Grand Anse and other beaches, Isola di La Digue / Anse Marron Trail, Isola di La Digue / Sisters Islands cruise, Isola di La Digue / Victoria's town, Isola di Mahé

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Gen.2020 IL MONDO E' TONDO
Ieri sono stato in montagna a fare una passeggiata, e fin qui niente di strano, la mattina prima di uscire da casa ho ascoltato il telegiornale: venti di nuove guerre e scarni resoconti di quelle combattute, attentati, crisi politiche e ambientali, il degrado della mia cara città, questo sembrava essere il viatico della nuova giornata, e con questo son partito.
Arrivato sul posto, un paesone della provincia di Latina, già la partenza del sentiero mi ha posto in una dimensione differente: la partenza infatti avveniva affianco ad un’abitazione privata, passando accanto alla macchina dei proprietari, ai panni stesi, al barbecue, cosa che non ha nulla di strano in un paese ma che risulta sempre buffa per me cittadino abituato a proprietà e confini ben delimitati da muretti e recinzioni, ma la cosa più bella e magica però è che sono bastati poche decine di minuti, inoltrandomi nella valle che conduceva verso la cresta sommitale della montagna, e tutto il mio bagaglio di pensieri e preoccupazioni personali è svanito, e nonostante questo continui a capitarmi ormai da così tanti anni per così tante passeggiate…continua a stupirmi.
Anche se questo discorso vale più in generale per qualsiasi attività che ci allontani dalla nostra dimensione quotidiana, la Montagna più di ogni altra e più facilmente di ogni altra, non solo ci porta ad elevare più in alto il nostro corpo ma anche il nostro spirito; normalmente quando si vedono le cose dall’alto rimane più facile scoprire una dimensione più grande, più universale, e confrontarci con la nostra piccolezza di quando siamo da basso; questa visione privilegiata ti fa riflettere, ti fa comprendere che tanti conflitti sia personali sia collettivi si potrebbero evitare approcciandoli con una visione d’insieme, con l’umiltà di chi sa che in fondo è solo una formichina e non un gigante.
Ma forse la meraviglia più grande che mi ha regalato la Montagna è di scoprire che l’orizzonte non è piatto come sembrerebbe dal basso ma curva ai lati: il Mondo è tondo! l’ho visto con i miei occhi, e quello che avevo appreso dai libri di scienza l’ho compreso col cuore: che non esiste un centro sulla superficie terrestre, che non esiste un punto più importante di altri, che tutto è interconnesso ed una stagione conta quanto un’altra, che una storia conta quanto un’altra, che un colore conta quanto un altro, che un uomo…conta quanto un altro uomo.
Buona visione con la cartolina di Gennaio su Maupanphoto.com

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Cartolina Feb.2020 I Ladri di Neve
Questo inverno la neve sembra proprio non voler arrivare in Appennino, e comunque la si rigiri le temperature incredibilmente alte per il periodo non le concederebbero una lunga vita, al di là delle cifre, dei centimetri in più o in meno che potranno cadere la prossima settimana, o il prossimo mese, la penuria di neve è un campanello di allarme da non sottovalutare.
La neve è una forza rigeneratrice, apparentemente blocca la vita mentre in realtà ne prepara, ne alimenta di nuova, con una modalità che potremmo definire più sofisticata, più elegante, rispetto al suo stato liquido: l’acqua; tutto incredibilmente fa parte di un disegno, di un equilibrio con mille sfaccettature che la Natura sulla Terra ha sviluppato in milioni di milioni di anni.
Così ogni volta che non paghiamo il giusto prezzo per un nostro comportamento sociale, quella che oggi correttamente viene chiamata impronta ambientale, ogni volta che non riequilibriamo quello scompenso che abbiamo creato, ecco in effetti stiamo rubando un poco di neve, stiamo rubando, per quanto assurdo possa sembrare, un poco del “nostro futuro”.
E se è vero, come è vero, che la Terra è un’isola che vaga nello spazio, quel furto, quel vuoto che abbiamo creato, sarà nuovamente riempito ad un prezzo incalcolabile da quella forza primordiale che ha plasmato e continua a tenere in equilibrio questo pianeta.
Si profila un futuro prossimo molto difficile, eppure il raggio di luce che incontra il piccolo uomo che sale il vasto pendio innevato, tra un cielo grigio e le nuvole che lo incalzano dal basso, è per me un messaggio di speranza.
Buona visione con la cartolina di Febbraio su Maupanphoto.com

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Dic.2019 IL MAGO COL CAPPELLO A CILINDRO
Un riuscito spot pubblicitario di un po’ di tempo fa raccontava che con una carta di credito puoi soddisfare tanti bisogni, tanti desideri, ma che sperimentare certe emozioni…non ha prezzo!
Ora chissà cosa penserete guardando questa foto, perché io non l’ho scattata per raccontare un paesaggio (l’inquadratura mostra infatti uno scorcio piacevole, in parte suggestivo, ma nulla di particolare), né per suscitare stupore per un evento singolare, ma perché in quel momento vidi l’opportunità di trasmettere un’emozione: un’emozione di serenità, di gioia, di ringraziamento per avere il privilegio di vivere e di sentire quel momento.
Le emozioni non sono facili da descrivere si sa, figuriamoci da fotografare, eppure sono loro che danno calore e colore ai nostri ricordi; per questo possiamo raggiungere 10, 100 o 1000 cime, ma cosa cambia? Cosa resta?
Con il tempo i numeri, i primati, perdono inesorabilmente valore, quel che resta, il vero tesoro del nostro forziere, sono i mille sentieri che abbiamo percorso per raggiungere quelle cime, ed ogni sentiero tante emozioni.
Sfortunatamente le emozioni son fatte della stessa materia del tempo, passano e svaniscono velocemente lasciando in noi solo il loro desiderio, ecco però che quando una foto riesce a comunicare un’emozione avviene la magia…e il fotografo diviene il mago che dal suo cappello a cilindro tira fuori e rifà vivere emozioni fuggite col tempo.
Buona visione con la cartolina di Dicembre su Maupanphoto.com

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Nov.2019 LA MONTAGNA DIVERTENTE
Guardare questa foto mi fa venire in mente che a volte la montagna è “divertente”, nel senso che a volte sembra voglia bonariamente prenderti un po’ in giro e sorprenderti con un sorriso, ricordarti che nella natura come nella vita spesso le cose non sono come appaiono.
La prima volta che vidi questa cima, a proposito qualcuno sa dirmi di che monte si tratta (purtroppo senza nome sulle carte) prima di andare a vedere sul sito???
Dicevo ..la prima volta che vidi questa cima ne rimasi subito colpito, come non esserlo: si mostrava con una spettacolare parete rocciosa, ed anche le creste ai lati della stessa non sembravano essere così disponibili, immaginai insomma che fosse un tipetto con un bel caratterino; così grande fu la sorpresa quando proseguendo la gita e raggiungendo la sella alla dx della stessa mi accorsi che sul versante opposto la montagna degradava con un pendio prativo che partiva proprio dalla cima, lasciandosi raggiungere senza alcuna difficoltà.
Così in tante altre occasioni mi è capitato avvicinandomi ad una parete o ad una sezione di un monte di chiedermi: ed ora dove si passa? per poi scoprire, improvvisamente o a poco a poco, quel passaggio celato a prima vista, scoperto magari per caso secoli addietro da un cacciatore o da un pastore in cerca di verdi pascoli, e in quei momenti mi sembra come di rivivere la favola di “Alì Babà e i 40 ladroni” quando con la parola magica si apre la spelonca segreta.
A volte certo non si è così fortunati e c’è poco da divertirsi quando magari si è costretti a tornare indietro perché non si trova il passaggio o quello intravisto è troppo pericoloso, eppure, in un certo senso, la montagna non ti sta respingendo, anzi ti sta chiedendo di tornare ancora, di conoscerla meglio, da un altro punto …di vista!
Buona visione con la cartolina di Novembre su Maupanphoto.com

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Ott.2019 IPNOSI D'AUTUNNO
Ci sono delle regole nella composizione fotografica, ed in effetti seguendole è facile che la foto risulti più concreta, efficace, ed una delle più importanti è sicuramente quella che recita che in una foto serve sempre un soggetto o per lo meno un oggetto che ci guidi nella scena, che ci dia per esempio un riferimento di misura, di storia od altro; eppure è altrettanto vero che a volte, un po’ misteriosamente, è proprio nella mancanza di rispetto di queste regole che nasce qualcosa di bello, di speciale; sono foto che più che raccontare una storia ed emozionarci per questa, ci lasciano spiazzati, insoddisfatti, uno sguardo non basta, ed allora come ipnotizzati si cerca di guardarle più a lungo per capire dove ci vogliano portare.
Se avrete la pazienza di osservare con calma la cartolina di ottobre di Maupanphoto.com vedrete che manca di un soggetto: non è l’erba in primo piano, non le chiazze di neve, non il cielo azzurro o la formazione rocciosa sullo sfondo (anche se quella rispetta la regola di dare un punto di fuga allo sguardo!), eppure è una foto che mi rapisce, mi ipnotizza, perché?
Spero che abbia questo effetto anche su di voi, ma la domanda rimane, perché?
Ovviamente quando ho scattato questa foto non ho pensato tutte queste cose, in quel momento ho sentito solo che il paesaggio mi stava chiamando a cercare di testimoniare quel momento, a condividere quella magica atmosfera di fronte a me, solo dopo riguardando la diapositiva con calma a casa ho capito: ci sono foto che non hanno il soggetto perché il soggetto siamo noi, noi che le stiamo osservando, sono foto che ci regalano lo spazio necessario a far volare i nostri sogni nel cassetto, le nostre speranze, e non importa se il prossimo week-end o il prossimo mese potremo permetterci una passeggiata od una vacanza nella natura, l’importante è sapere che c’è e che ci aspetta.
Questo è il meraviglioso regalo che ci fa la natura: un immenso cloud in cui far volare i nostri pensieri, come il corpo ha bisogno del cibo, dell’acqua e dell’aria per sopravvivere, così l’anima (o chiamatela come volete) ha bisogni degli spazi naturali e incontaminati per alimentarsi, se gli neghiamo questa possibilità inaridiamo la parte spirituale che è in noi, perdendo la capacità di cogliere la bellezza interiore delle cose (inteso in senso lato anche come persone) che come l’anima…non si vede.
Immaginatevi ora questa foto su grandi dimensioni, non viene voglia anche a voi di scavalcare la cornice ed entrarvi?
Buona visione con la cartolina di Ottobre su Maupanphoto.com

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Set.2019 LUCE NEL BUIO
C’è troppa luce nelle nostre giornate, c’è troppa luce nella nostra vita, e detto da un appassionato di fotografia potrebbe sembrare un’affermazione ancora più assurda di quanto già non appaia di primo istinto, ma la luce a cui mi riferisco io non è quella del Sole, della Luna (che poi è sempre del Sole!), delle stelle, del fuoco, bensì la luce artificiale che ci siamo creati per fuggire il buio.
Proviamo a pensare alla nostra giornata, quanta luce artificiale c’è?
O meglio, quanti momenti della nostra giornata passiamo senza essere accompagnati dalla luce artificiale?
Non è una riflessione banale e basta incappare in un blackout elettrico serale anche solo di poche ore per sperimentare un senso di smarrimento, di frustrazione, di impotenza; siamo così abituati a coabitare con la luce artificiale che la sua assenza ci deprime, ci mette a disagio, noi crediamo di conoscere il nostro ambiente ma in realtà ci accorgiamo del contrario proprio quando va via la luce ed ogni movimento diventa misurato e va ragionato.
Eppure se si vince lo smarrimento iniziale è un’esperienza bellissima camminare o semplicemente guardarsi intorno con l’aiuto della sola luce naturale, non esiste notte completamente buia (l’unico buoi assoluto si sperimenta in grotta), e bastano veramente pochi minuti per riappropriarsi di un contatto profondo con il territorio che ci circonda, di cui spesso “accecati” dalla luce artificiale abbiamo solo una visione superficiale; ed in questa impresa non siamo soli ma ci vengono in aiuto i nostri sensi, che messi alla prova ci sorprenderanno con le capacità acquisite in milioni di anni di evoluzione.
Non ce l’ho ovviamente con la luce artificiale che anzi mi sta aiutando a scrivere queste poche righe, ma sia la fotografia che la montagna mi hanno insegnato l’importanza del buio, delle ombre, mi hanno insegnato che c’è luce anche quando noi diamo per scontato che non ci sia, ma bisogna avere occhi (è proprio il caso di dirlo) per guardarla!
Passare una notte in montagna, lontano dalla civiltà e dai cavi elettrici (e lasciando la torcia elettrica spenta), non solo ci farà scoprire uno splendido cielo stellato, ma ci farà riappropriare dei nostri sensi, sperimentando una serenità interiore che nessuna luce artificiale può donarci; diamo un po’ di spazio al buio e scopriremo poi…che buio non è!
Buona visione con la cartolina di Settembre su Maupanphoto.com

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Ago.2019 LA VETRINA DEL PASTICCIERE
A tutti sarà capitato di passare davanti alla vetrina di una pasticceria (anche ai meno golosi) e di soffermarsi a guardare delle colorate torte o pasticcini, ed immaginare quale dovesse essere il loro sapore, di cui lo sguardo sembrava già darci un assaggio senza però soddisfarci del tutto (questo vale solo per i golosi! ), ecco una bella fotografia di paesaggio (ma il discorso ben si adatta anche ad altri generi), è un po’ come quella vetrina, ci racconta, ci mostra, sollecita delle nostre emozioni coinvolgendoci fin’anche nel profondo ma…ma sappiamo che tra noi e quella realtà c’è un vetro, c’è un filtro, e che per quanto corra la nostra immaginazione non potrà mai superarlo.
Bisogna entrare nel negozio ed assaggiarla la torta per gustarne il suo sapore, per scoprirlo e lasciarsi anche sorprendere da un sapore inatteso, così nacque l’idea del sito e dell’archivio fotografico: una finestra aperta sul paesaggio naturale, una finestra che fosse un viatico, un incoraggiamento a mettersi in cammino e scoprire la “Terra che ci nutre e ci sostiene” e che così spesso ignoriamo; la foto allora diventa un biglietto d’ingresso per uno spettacolo assai più grande, così magnifico e sorprendente che nessun fotografo per quanto bravo potrà mai rappresentare.
E la cartolina di questo mese è un biglietto d’ingresso per l’Alta Valle di Taranta in Majella, è un luogo magico con un fascino particolare, ed ogni volta che la percorro o guardo una sua foto mi ritorna in mente la prima impressione che ebbi nel trovarmi al centro della valle: quella di una grande arena circondata da tribune (gli spalti rocciosi), e mi ricordo che pensai subito al Circo Massimo su cui si affacciano le terrazze del Palatino, ed io condottiero di una silenziosa quadriga.
Lo so, nella foto tutto questo non si vede, non si sentono le folle applaudire il vincitore della corsa, eppure forse un eco lontano sopravvive, un invito ad aprire la porta ed entrare…
Buona visione con la cartolina di agosto su Maupanphoto.com