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Maupan Photo

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Cartolina Gen.2023 Il caldo abbraccio della neve

Mi manca, mi manca la neve, mi manca da morire il suo candore che tutto copre senza cancellare, che tutto silenzia, che ci riporta indietro nel tempo a quando eravamo bambini e ci lasciavamo stordire dalla sua magia: come poteva infatti una cosa così piccola e impalpabile, che si scioglieva tra le nostre dita, che cadeva così lenta come al rallentatore, come poteva ricoprire così tanto il paesaggio da trasfigurarlo, da farci piombare in un’altra dimensione dove tutto sembrava fermarsi mentre il freddo cristallizzava le nostre emozioni?
Mi manca da morire ora che è il suo tempo e non arriva, ora che dovrebbe alimentare le nostre sorgenti e la mia fantasia, c’è troppo nero nelle nostre giornate, mi manca il suo bianco perché in quel bianco vedo così tanta saggezza, vedo il cerchio della vita, vedo lontano, molto più lontano di quando guardo sul mio cellulare, nella mia televisione.
Mi manca da morire perché ogni singolo cristallo a ben guardare ci apre alla storia del mondo, come in una sfera di cristallo divinatoria possiamo leggervi il nostro passato e il nostro futuro; ma chi si ferma più a guardare le forme dei cristalli di neve? Quale futuro ci aspetta ora che non possiamo più leggerlo sulla neve?
Si dice che la neve sia fredda, forse, ma quale bambino che gioca sulla neve si accorge che è fredda? Ma quando torna inzuppato e fradicio nell’abbraccio della mamma, non sente forse un calore che senza la neve sarebbe stato più “freddo”?
Questa neve che tarda a venire mi manca da morire, perché il suo bianco mantello mi ricorda che abbiamo bisogno di abbracci: del caldo abbraccio di un focolare, del caldo abbraccio di un amico, del caldo abbraccio della persona amata.
Si dice che la neve sia fredda, forse, ma mi manca il suo caldo abbraccio.
Buona visione con la cartolina di Gennaio su Maupanphoto.com

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Cartolina Dic.2022 Parole d'inciampo

Può capitare, leggendo un libro, che “s’inciampi” in delle parole, queste ti fanno cadere, interrompono il tuo ritmo di lettura, e per andare avanti ti costringono a leggerle di nuovo, a cercare di capire il loro senso più profondo che non risiede certo nel significato letterario delle stesse; eppure questa sosta forzata a ben vedere il più delle volte risulta assai benefica, perché se siamo inciampati proprio in quelle parole significa …che stavano aspettando noi!
Allo stesso modo mi capita spesso “d’inciampare” durante le mie passeggiate, di sentire una vocina interna che mi dice di fermarmi e di guardarmi intorno con maggiore intensità del normale, di fare attenzione a cogliere quello che è invisibile agli occhi; non mi pongo in quei momenti alla ricerca di qualcosa di particolare, piuttosto cerco di cogliere il sapore, di nutrirmi di quell’atmosfera surreale che il paesaggio emana, che a me piace chiamare di “sospensione”, e che ho paura di perdere se non fermassi il mio passo e non mi mettessi in ascolto.
In quei momenti cerco di fare il pieno di quel senso di tranquillità, di pace che sento intorno a me, so bene infatti che quando tornerò a casa, nella vita di tutti i giorni, potrà tornarmi utile; col tempo quindi mi è venuto spontaneo domandarmi da dove nasceva questo interscambio con il paesaggio, questa sintonia che ti fa sperimentare questa sensazione, e perché non la sperimentavo in altre situazioni.
Mi ero dato fondamentalmente due risposte: la prima è che dipende da noi, il cammino infatti ci libera la mente, allontana i pensieri che l’affollano ogni giorno, e ci rende così più predisposti ad accogliere quello che l’ambiente intorno a noi ci comunica, o più semplicemente esprime; la seconda è che ritrovo nel paesaggio naturale quell’armonia, quella pienezza che manca alla nostra vita, quella vita che ci sforziamo di riempire di cose salvo poi ritrovarsi sempre poveri di qualcosa, non sazi di quel qualcosa che non sappiamo bene neanche noi di che si tratti, una fame però che magicamente sparisce di fronte a certi paesaggi, così dirompenti nel loro apparente silenzio.
Infine giorni fa sono inciampato in queste parole, che possono apparire a prima vista banali nella loro semplicità un po’ naif, ma che a mio avviso sono profondamente vere e mi insegnano ad allargare ulteriormente il mio sguardo sul mondo.

“À contempler tranquillement les choses tranquilles, pierres, arbres, tu peux parvenir à acquérir leur tranquillité” (da “Rendez-vous au Colorado” di Philippe Labro)

Buona visione con la cartolina di Dicembre su Maupanphoto.com

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Aggiornamento Nov.2022
Ed eccoci arrivati ad un nuovo aggiornamento dell’archivio fotografico Maupanphoto, con il quale supero la soglia delle 30.000 immagini catalogate; tirando le somme di un anno di fotografie ti rendi conto del bottino che hai raccolto, e di quello, perché no, che hai lasciato per strada, come per esempio la cima più alta del Portogallo: il Vulcano Pico, ma tutto, anche le foto non scattate in un certo senso, fanno parte del tuo bagaglio di cui bisogna andare fieri.
Anche perché ad essere sinceri ci sono pure le foto che non ti saresti aspettato di scattare, i luoghi dove non ti saresti immaginato di arrivare; insomma se il mondo è sicuramente troppo vasto per essere visitato dappertutto, anche per il viaggiatore più incallito, ho però capito che la vita è sufficientemente lunga per imparare ad avere uno sguardo nuovo, ad essere ricchi di quello che s’incontra lungo il nostro cammino, e le foto mi aiutano a ricordarlo.
Buona visione quindi su Maupanphoto.com, sperando di stimolare come sempre nuovi viaggi e nuovi “viaggiatori”... ovunque voi andrete.

Di seguito riporto l'elenco degli 81 eventi che costituiscono il “bottino” di questo 2022, raggruppati per area geografica e gruppo montuoso per dargli una più rapida collocazione; ricordo che dal sito si può risalire ad un evento (i più recenti sono sempre quelli elencati per primi nella galleria selezionata) dalla pagina di Archivio filtrando prima tramite le aree geografiche poi con i gruppi montuosi, oppure tramite una ricerca testuale nella casella Cerca (scrivendo per esempio il titolo completo dell’evento che, salvo rare eccezioni, verrà riportato come unico risultato nella lista di risposta); infine l’elenco degli eventi che rientrano nel nuovo aggiornamento si possono trovare anche sul relativo post nella pagina Agenda con i link diretti ad ogni area.

ALPI SUD-ORIENTALI https://maupanphoto.com/index.php/archivio/alpi-sud-orientali
Dolomiti di Sesto, Braies e d’Ampezzo:
- Croda Sora i Colesei / per il Vallon Popera
- Cima Popera / per la Strada degli Alpini
- Collerena / per Forcella Giralba
Prealpi Gardesane:
- Monte Stivo / per le Prese
Prealpi Vicentine:
- Cima Palon / per la Strada delle 52 Gallerie
- Cima Carega / per la Val Grande di Ometto
Prealpi Bresciane:
- Parco Giardino Sigurtà / (Valeggio sul Mincio)
- il Vittoriale degli italiani e Lago di Garda / (Gardone Riviera)

APPENNINO SETTENTRIONALE https://maupanphoto.com/index.php/archivio/appennino-settentrionale
Appennino Reggiano:
- Pania e Serra di Corfino / per la Cresta Sud-Est
- Monte Vecchio e Bocca di Scala / per la Fonte del Buon Vino

APPENNINO CENTRALE CATENA OCCIDENTALE https://maupanphoto.com/index.php/archivio/appennino-centrale-cat-occidentale
Maremma:
- Sipagge dell'Argentario / per la Via Panoramica
- Cala Salto del Cervo / per Poggio alle Sugherine
- Monte Penna / per la Sorgente del Carpino
Monti Aurunci:
- Monte Vomero / per la Cresta Sud
Agro Romano:
- Museo delle Mura / (Roma)
- Villa di Massenzio / (Roma)
- Museo Orto Botanico / (Roma)
Monti Simbruini:
- Cime di Campo Staffi / per l'Anticotento
Monti Ernici:
- Monte Tesoro & co / per il Costone Mugliera
- Colle San Giacomo / per il Versante Sud-Est

APPENNINO CENTRALE CATENA CENTRALE https://maupanphoto.com/index.php/archivio/appennino-centrale-cat-centrale
Monti del Catria, Nerone e Cucco:
- Monte Nerone / per la Gola dell'Infernaccio
- Corno del Catria e Monte Catria / per la Costa del Corno
- Monte Cucco & co / per Monte le Gronde
Monti Martani:
- Grotta GIS ed Eremo di S.Erasmo / da Cesi
Monti di Campo Felice:
- Serralunga di Vallefico e di Santo Iago / da Valle Marina
Monti del Cicolano:
- Monte Rosa / per la Cresta Est
Monti del Cornacchia:
- Serra Traversa & co / per la Valle Mancina
Monti del Sirente:
- Serra di Celano / per la Via dei Passetti
- Monte Secino, Etra e Savina / per la Cresta Sud
Monti del Greco:
- Monte Genzana & co / per il Fosso di Pietra Libertina
- Montagna di Preccia e Serra Cavallo Morto / da Cantoniera Mimola
Monti Marsicani:
- Cima Macchia di Rose & co / per Coppo della Genzana
Monti delle Mainarde:
- Monte Forcellone & co / per Costa de la Monna

APPENNINO CENTRALE CATENA ORIENTALE https://maupanphoto.com/index.php/archivio/appennino-centrale-cat-orientale
Monti della Laga:
- Monte Gorzano / per la Via dei Lupi
Monti del Gran Sasso Sud:
- Monte Corvo Vetta Orientale / per la Grotta del Capraro
Monti del Morrone:
- Cima Mucchia di Pacentro & co / per la Rava dell'Inferno
- Monte Morrone & co / per lo Iaccio Rosso

APPENNINO MERIDIONALE https://maupanphoto.com/index.php/archivio/appennino-meridionale
Monti del Matese:
- la Gallinola / per la Cresta Nord-Ovest
Monti del Cilento:
- Monte Cervati e la Nevera / per la Madonna della Neve
- Costa della Masseta e degli Infreschi / da Scario
- Traversata Masseta-Infreschi / per il Vallone del Marcellino
Monti del Sirino:
- Monte Sirino e Timpa Schiena d'Asino / per il Sentiero dei Pellegrini
Monti del Pollino:
- Timpa Canocchiello e Serra delle Ciavole / per la Fontana di Rummo
- Monte Grattaculo / per il Belvedere Emilio Colombo
Monti dell’Orsomarso:
- Monte Caramolo e Serra della Lupara / per la Cresta Sud

ESTERO https://maupanphoto.com/index.php/archivio/estero
Portogallo:
- Monte Brasil e Angra / Isola di Terceira
- Mistérios Negros e Pico do Gaspar / Isola di Terceira
- Algar do Carvão e Praia da Vitória / Isola di Terceira
- Angra do Heroísmo / Isola di Terceira
- Caldeira de Guilherme Moniz / Isola di Terceira
- Fortes de São Sebastião e Porto Martins / Isola di Terceira
- Vinhas e Ponta dos Biscoitos / Isola di Terceira
- Morro Grande das Velas / Isola di São Jorge
- Fajã da Caldeira de S.Cristo e Ponta das Eiras / Isola di São Jorge
- Ponta dos Rosais e Fajã do Ouvidor / Isola di São Jorge
- Ponta dos Capelinhos / Isola di Faial
- Whale Watching e Vinhas de Criação Velha / Isola di Pico
- Horta / Isola di Faial
- Ponta da Ferraria / Isola di São Miguel
- Ponta Delgada e Caldera de Sete Cidades / Isola di São Miguel
- Ponta Delgada e Lagoa das Furnas / Isola di São Miguel
Oman:
- Sultan Qaboos Grand Mosque / (Muscat)
- National Museum e Al Alam Palace / (Muscat)
- Riyam-Matrah trek / (Muscat)
- Royal Opera House Muscat / (Muscat)
- Barka' fish market e Aim Al Thawwara / (Barka')
- Wadi Bani Awf e Balid Sayt trek / (Balid Sayt)
- Jebel Shams e Balcony Walk / (Jebel Shams)
- Misfah Al Abriyeen / (Misfah Al Abriyeen)
- Jabreen Castle e Bahla pottery school / (Bahla)
- Al Hamra / (Al Hamra)
- Nizwa Fort / (Nizwa)
- Nizwa Souq e Sultan Qaboos Mosque / (Nizwa)
- Birkat al Mawz e Harat Al Bilad / (Birkat al Mawz)
- Wahiba Sands / da Arabian Orix Camp
- Wadi Bani Khalid / (Bani Khalid)
- Sur e Ras Al Jinz Turtle Reserve / (Sur)
- Bimmah Sinkhole / (Hawiyat Naim Park)
- Wadi Tiwi / (Tiwi)
- Fins Beach / (Sur)
- Daymaniyat Islands e Crowne Plaza Terrace / da Muscat

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Cartolina Nov.2022 Il Gigante e la Bambina
Mi ricordo perfettamente come fosse ieri (ma son passati 20 anni!) di quando scattai questa foto: la mia amica era andata un poco avanti lungo il sentiero, e appena scavalcai il crinale del monte la vidi più in basso traversare ai piedi di grandi faggi alla testata della Valle dell’Inferno (Monti Ernici), dalla posizione sopraelevata in particolare si poteva apprezzare la maestosità del primo, un albero gigantesco.
La prima sensazione fu quella di sentirmi una formichina di fronte alla grandezza del Creato, della Natura, ma alcuni giorni dopo una volta ritirata la diapositiva dal laboratorio fotografico, guardandola rimasi ancora più impressionato da quella immagine che mi fece venire in mente la favola di Oscar Wilde “Il Gigante egoista”; da allora ho iniziato a considerare la Natura come un gigante buono che guarda a noi umani con simpatia, come a dei bambini un po’ caciaroni ma a cui in fondo vuole un mondo di bene, e di cui non potrebbe fare a meno per dare senso ad un “disegno” trascendente di cui lui stesso fa parte.
Ed oggi più che mai credo che abbiamo bisogno di giocare insieme a questo gigante buono nel suo giardino, non sempre in questo confronto andrà tutto bene, a volte potrà apparirici burbero, un poco egoista, ma non disarmiamoci, perché una volta fatto breccia nel muro che ci separa dal lui scopriremo che il suo giardino è pieno di doni per noi.
Buona visione con la cartolina di Novembre su Maupanphoto.com

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Cartolina Ott.2022 In Paradiso
Nessuno di noi può affermare con certezza l’esistenza del Paradiso, e tantomeno conoscere in che condizioni si troverebbe un anima in quel contesto, ma…
cercando la cartolina di ottobre del sito sono incappato nelle foto di questa gita sul Gran Sasso di un paio di anni fa, dove l’ultima cima del percorso aveva/ha un nome che mi aveva stuzzicato per parecchio tempo, nome che è tutto un programma, un bel programma!
Così mi è venuto spontaneo pensare se ci fosse mai qualche analogia, qualche collegamento, con le sensazioni che si sperimentano durante un’escursione e quelle di questo immaginifico luogo: il Paradiso; una delle molle infatti che ci spinge a tornare a fare un’escursione in montagna o più in generale in natura, è quella sensazione di appagamento, di sazietà interiore, di ricchezza che si sperimenta mentre si cammina, ricchezza che però paradossalmente non nasce dall’accumulare cose durante l’escursione, bensì nel liberarci dai “pesi” che ci portiamo appresso ogni giorno, come: pensieri, preoccupazioni, desideri; nasce cioè da un viaggiare “leggeri” non solo perché si ha con se solo uno zaino con poche cose, ma anche perché il contesto ci porta più facilmente che altrove ad estraniarsi dal nostro ruolo sociale ed a vivere intensamente il momento, saziando null’altro che il nostro sguardo, la nostra fantasia.
Lo so è una ricchezza effimera, perché tornati a casa ci sentiremo di nuovo “poveri” dei traguardi non raggiunti, delle occasioni perse, delle persone non incontrate, appesantiti dalle preoccupazioni e dalle sconfitte subite; nonostante questo però rimarrà in noi il ricordo di quella sensazione di ricchezza sperimentata anche solo per pochi momenti, per poche ore, quel profumo di Paradiso che ci porterà a sperare ancora.
Buona visione con la cartolina di Ottobre su Maupanphoto.com

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Cartolina Set.2022 Se avrai occhi per sentire
Mi viene quasi spontaneo ogni volta che mi ritrovo a guardare un paesaggio, specialmente quando si tratta di un luogo nuovo per me, di chiedermi come doveva essere allo stato primigenio, prima dell’intervento dell’uomo, che negli ultimi millenni di storia direttamente o indirettamente ha finito per modificare quasi ogni angolo della Terra.
Mi piace provare ad immaginare quali piante, quali animali si troverebbero ancora lì e sotto quali caratteristiche, e questa mia fantasia è alimentata proprio dal fatto che spesso mi ritrovo a scoprire come reali luoghi e situazioni che non avrei mai immaginato, piante colossali o infinitamente piccole (tempo fa ad una mostra di orchidee mi è capitato di vedere una pianta con dei fiori di pochi millimetri!), animali che fanno cose impossibili e inimmaginabili per noi umani (come una rana nel Canada che smette di respirare e s’iberna totalmente per poi tornare a vivere l’estate seguente!).
Per questo sono attirato particolarmente da quei luoghi che più o meno sono ancora espressione di una natura selvaggia, poco o nulla modificati dall’ingerenza umana, delle “isole” insomma dove la Natura abbia libero sfogo; e per questo fui subito colpito dall’isolotto della foto, sebbene si trovasse a poca distanza dalla costa, le sue scogliere verticali, il mare agitato con il cielo nero del temporale all’orizzonte che si allontanava, l’onda in primo piano a segnare una separazione netta fra me e quella realtà, me le fecerto subito immaginare come un piccolo “Jurassik park”, un’isola che probabilmente avrei visto tale e quale anche migliaia di anni fa.
E chi crede che questi giochi di fantasia siano fini a se stessi si sbaglia, al contrario ampliano la nostra coscienza del mondo che ci circonda, ci aiutano a vedere quello che uno sguardo distratto non percepisce, ad ascolare storie che non troviamo sui libri di scuola; sentire la risacca del mare (le storie dell’acqua), i battiti del vento sferzante sul nostro viso (le storie dell’aria), il profumo della salsedine che inebria i nostri respiri (le storie della terra).
Buona visione con la cartolina di Settembre su Maupanphoto.com

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Cartolina Ago.2022 Il Risveglio del Gigante
Non so gli altri come fanno… senza fotografie, si perché puoi avere una memoria di ferro, puoi fare dei resoconti dettagliati dei tuoi viaggi, puoi sforzarti di serbare i tuoi ricordi nella memoria, ma l’emozione vissuta, chiunque tu sia, si affievolisce con il tempo, sbiadisce come il colore di un dipinto nel tempo, o di un capo di abbigliamento a cui siamo affezionati con i lavaggi; l’emozione c’è, non va via, è dentro di noi, ma è come se anno dopo anno vi si depositasse sopra della polvere, che pian piano l’offusca.
Per quanto sono sempre più cosciente che la nostra storia sia effimera, passeggera, e con essa quindi anche le nostre emozione, eppure quest’ultime contribuiscono a lasciare il segno, in parte a formare il nostro animo, la nostra ossatura morale, cioè di rendi conto che sei quel che sei anche grazie a loro, a quello che hai provato nelle esperienze che hai vissuto; e te ne rendi conto guardando una foto ben fatta, in un attimo lo sguardo riaccende le emozioni sopite, ritorna alla mente lo stupore vissuto in quel momento, il cammino che ti aveva portato in quel preciso luogo e quello che sarebbe seguito; tutto magicamente riprende forma.
Non penso affatto che sia nostalgia del passato, bensì di riportare alla luce, di far risplendere un tesoro che hai dentro di te e che rischi di lasciare inutilizzato, come una scultura fa risplendere la bellezza che è già dentro la materia di cui è composta, o un brano musicale fa risuonare dentro di noi quella melodia che cercavamo senza saperlo, o un libro accende quella passione che non sapevamo di poter provare.
Questa non è una foto del Monte Bianco, bensì di una meraviglia provata e inaspettata, a cui mi ero preparato e che pure mi lasciò sopraffatto, sorpreso, come un bambino di fronte ad un giocattolo nuovo, bello e sfavillante ma che non sa come usare; era stata una notte breve quella, pieni di pensieri e timori, la sveglia alle 2.00, una colazione veloce e frugale, il controllo dell’attrezzatura e poi via, ma via dove?
Nel buio più assoluto l’importante era non essere il primo a partire, la compagnia non mancava di certo, si trattava quindi “solo” di seguire e non allontanarsi troppo da lucette fioche che ti precedevano su una traccia, a tratti evidente a tratti confusa tra la neve, che si allontanava tra ombre scure e imponenti, l’assenza di vento poi rendeva tutto ancora più surreale, sospeso nel tempo; ero ansioso che arrivasse la luce, il giorno, per rendermi conto dove stavo andando, per ammirare quell’alta quota che tanto avevo cercato, ma non c’era verso e quelle prime ore mi ricordo sembrarono interminabili.
Non ero affatto sicuro di farcela così finché si andava avanti comunque tutto bene, e solo in base al tempo trascorso ed alla quota mi rendevo conto che la meta finale si stava avvicinando ma non sapevo nulla di più; poi finalmente in lontananza un filo di luce tenue comparve all’orizzonte, più che luce in realtà era uno nastro di colore che stava impastando il buio del cielo, pian piano lo stavo scalzando dal basso, giusto una manciata di minuti per capire che la notte aveva perso la battaglia ed era destinata ad arretrare.
Le ombre scure che mi avevano accompagnato fino a quel momento pian piano iniziarono a prendere una forma ed un nome definito: lì c’era una cima, lì un seracco, lì un ghiacciaio, lì un canalone, lì una parete, e mentre il paesaggio intorno a me dava un senso a quella salita che era stata fino ad allora sulla “fiducia”, superato il Col du Mont Maudit mi comparve finalmente davanti la meta finale.
La prima impressione fu quella di un gigante addormentato, paciosamente adagiato come un Buddha, mentre le nuvole che lo avevano abbracciato lungo la fredda notte si stavano pian piano diradando lui di lì a poco si sarebbe risvegliato, ma ciò che mi sorprese di più fu la luce, la luce che lo illuminava era particolarissima e non l’ho più rincontrata, una tonalità tra il rosa ed il viola che sul bianco della neve dava un effetto madreperlaceo; è proprio vero che i colori sono infiniti, la Natura è infinita, come un’artista capace di creare di fronte ai nostri occhi nuove opere in continuazione.
Da lì in poi la strada fu ancora molto lunga, la fatica e la quota si fecero sentire come se la luce del giorno avesse rimosso quella sospensione dal tempo che la notte fino a quel momento aveva preservato, tutto era divenuto improvvisamente “reale”, ma di quella fatica e di quella gioia oggi io son fatto ed è grazie a questa foto che posso esserne cosciente.
Buona visione con la cartolina di Agosto su Maupanphoto.com

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Cartolina Lug.2022 Storie di ordinaria poesia
Mi ricordo di aver letto su un libro di tecnica fotografica che nella maggior parte dei casi una bella foto non va cercata arrampicandosi in chissà quale strana posizione, inventandosi l’inquadratura sensazionale che lasci tutti a bocca aperta, ma che basta spostarsi di poco dal posto più ovvio, proprio quello da cui tutti si fermano frettolosamente a scattare una foto, perché è quello più immediato, più evidente; è sufficiente infatti spostarsi di un metro, o abbassarsi a livello del terreno, o ancora salire sulla vicina collina per cambiare la “prospettiva comune”.
Stimolato da queste parole ho sempre cercato nelle mie foto questo “spostamento”, e devo dire che con un po’ di calma l’ho quasi sempre trovato, arriva cioè quel momento in cui si concretizza la giusta inquadratura, quella che combina la bellezza di quello che hai di fronte agli occhi con la bellezza che hai dentro e che vorresti poter comunicare anche fuori di te; credo in effetti che sia come una forma di ringraziamento, alla bellezza che ti viene donata senti il bisogno di rispondere restituendo umilmente la tua interpretazione, una rielaborazione di ciò che attraversa la tua esistenza; quanto più ci si sofferma a guardare un paesaggio infatti, quanto più si scopre che si crea una forma d’interazione con lui, a suo modo ci parla, c’interroga, e rimane in attesa della nostra risposta.
Così, cercando questo “spostamento”, è nata la cartolina di questo mese: mi trovavo a Piana Grande di Castelluccio di Norcia durante la fioritura delle lenticchie (così chiamata impropriamente perché in realtà i fiori delle lenticchie sono quelli meno appariscenti), feci un po’ di scatti girovagando tra i campi, poi mentre mi allontanavo in macchina vidi con la coda dell’occhio questo campo ricolmo di papaveri, mi fermai bordo strada ed iniziai a cercare l’inquadratura, mi ricordo che mi allontanai sempre più dalla strada, non cercavo tanto o solo di raccontare la strarompente bellezza e forza che si irraggiava da quel campo, evidente a chiunque, quanto di dare una collocazione (una risposta) a quella travolgente passione che quella vista attraversandomi suscitava in me.
La trovai in questa inquadratura: immaginai una guida rossa, una di quelle che ci accolgono all’entrata degli alberghi importanti, o all’ingresso delle chiese in occasione di funzioni religiose particolari, e questo sinuoso cammino mi guidava verso l’amata montagna, rappresentata dallo Scoglio dell’Aquila (il bastione roccioso sullo sfondo), che si trovava proprio nel posto giusto al momento giusto potrei aggiungere; il tutto creava un ponte tra la nostra realtà terrena (il campo coltivato rappresenta il legame dell’uomo con la Terra da cui trae sostentamento per la sua sopravvivenza) e le nostre aspirazioni celesti (la montagna rappresenta il nostro desiderio di salire più in alto rispetto alle nostre esigenze quotidiane, di vedere più lontano insomma dello stretto necessario, di allungare il nostro sguardo, i nostri sogni).
Avrei voluto dare un poco più di spazio al cielo nella composizione (ho fatto anche uno scatto in verticale ma risulta meno evocativo), ma l’obiettivo grandangolare che avevo non me lo consentiva se non a scapito del primo piano che invece a mio avviso doveva avere le preponderanza, così accettai una piccola striscia di cielo sufficiente però a ricordarci l’origine di tanta luce (il cielo rappresenta la linfa vitale che nutre sia la montagna che il campo), e a me che la vita in fondo è fatta di compromessi, piccoli o grandi che siano, che vanno accettati.
Buona visione con la cartolina di Luglio su Maupanphoto.com

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Cartolina Giu.2022 Senza parole

Per quanto lungo sarà stato il nostro viaggio,
in quanti posti ci abbia condotto,
per quanto sia stato carico di riconoscimenti
o avaro di risultati,
pieno di amore o per nulla desiderati,
alla fine ci areneremo tutti
sulla spiaggia del tempo,
senza parole;
le nostre 1, 100 o 1000 storie si arrugineranno tutte,
nulla rimarrà di noi
che si sia stati elefanti o formica,
nessun ricordo resisterà alla prova del tempo;
solo il nostro pensiero sarà la nostra dote
di questa esistenza terrena,
solo lui potrà riprendere il largo…
se gli avremo insegnato a navigare.

Robert Doisneau
minia mostra
mostra fotografica al Museo dell'Ara Pacis
28 maggio / 04 settembre 2022

Una retrospettiva, a cura di Gabriel Bauret, sul celebre fotografo francese.
Insieme a Henri Cartier-Bresson, Doisneau è considerato uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada; con il suo obiettivo cattura la vita quotidiana degli uomini e delle donne che popolano Parigi e la sua banlieue, con tutte le emozioni dei gesti e delle situazioni in cui sono impegnati.
In mostra sono esposte oltre 130 stampe ai sali d’argento in bianco e nero, provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge; è in questo atelier che il fotografo ha stampato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni, ed è lì che si è spento nel 1994, lasciando un’eredità di quasi 450.000 negativi. (estratto da: https://www.arapacis.it/it/mostra-evento/robert-doisneau)


Museo dell'Ara Pacis - Spazio espositivo
Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) - Roma
Info line 060608
Orari: tutti i giorni 09,30/19,30

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Cartolina Mag.2022 La regola non scritta
Mi sono sempre chiesto perché la Natura in milioni di anni di evoluzione, nell’elaborazione di un sistema così infinitamente complesso com’è la vita sulla Terra, e quindi nella predisposizione di un percorso così specifico e unico per alimentarsi, relazionarsi, riprodursi, allevare nel caso la prole, etc., per milioni e milioni di specie, perché lo abbia fatto pure infondendo così tanta bellezza, così tanta fantasia di colori e situazioni, oserei dire gratuiti, in più, rispetto allo scopo finale della prosecuzione della specie; con il tempo la scienza ci ha insegnato che c’è sempre una ragione (nata appunto in milioni di anni di evoluzione) dietro ogni comportamento, colore, paesaggio, e continuiamo a scoprire ogni giorno un tassello in più di questo incredibile, fantasmagorico puzzle di cui facciamo parte, eppure lo stupore rimane; guardandomi intorno ho la sensazione che ci sia molto di più dello “stretto necessario”, ho la sensazione che ci sia una mano nascosta, una regola non scritta, un pizzico di caos che mischia le carte e rielabora il tutto al solo fine di dare un piacere effimero, appagare una sete del nostro sguardo, del nostro animo, e poco importa se probabilmente siamo la specie più sensibile a questa esigenza, ogni specie sono certo a suo modo trova il proprio appagamento passeggero nel paesaggio che la circonda, e per tutti rimane sempre lo stupore.
È il caso dell’Euforbia arborea, i colorati cespugli che vedete in foto: è una pianta tenace, capace di crescere sul terreno più assolato, arido, sferzato dal vento e dalla salsedine, il suo accrescimento in condizioni così difficili è lento ma ostinato, e ad un occhio inesperto può persino apparire morta quando perde le foglie per resistere alle torridi estati, eppure non si accontenta…e in primavera/inizio estate dipinge letteralmente le nostre coste (il fenomeno è più facilmente visibile sulle isole dove la costa è rimasta in genere più selvaggia) di macchie di colore, gradazioni di colore che vanno dal giallo al rosso scarlatto, e non si tratta dei suoi fiori (comunque graziosi e di colore giallo) ma delle foglie altrimenti verdi!
Buona visione con la cartolina di Maggio su Maupanphoto.com