Ago.2017 Senza volerlo avevo scelto questa foto per la cartolina di agosto di Maupanphoto.com qualche tempo fa, prima che la siccità accentuasse la sua morsa sull’Italia, in questo scatto un po’ tenebroso c’è però tutta la forza vitale della natura; i 4 elementi fondamentali della nostra esistenza: Acqua, Luce (Fuoco), Terra e Aria s’incontrano, s’incontrano in una forra (le Gole del Lacerno) ma a ben vedere s’incontrano in ogni passo lungo il nostro cammino, ed è da questo “incontro” che prende origine e linfa la nostra esistenza.
Se abbiamo occhi per riconoscere questo incontro (e perché no anche prendendo spunto da una foto!) prenderemo coscienza di questa verità, che può sembrare scontata ma che poi di fatto viene spesso negata o meglio ignorata dalle nostre azioni.
Non siamo “ospiti” di questo pianeta, nel senso che non ce ne potremo andar via il giorno che non ci piacerà più, siamo parte di questo sistema; chi romperebbe un bicchiere prima di dissetarsi? Eppure è quello che stiamo facendo ciecamente ormai da molti anni, considerato che abbiamo ben compreso le profonde interazioni che ci legano all’ambiente in cui viviamo; la mancanza di acqua di questi giorni ha una storia antica, nasce prima di tutto dalla mancanza di una coscienza ecologica, vivere in armonia e nel rispetto delle leggi della natura non è un vezzo da “ecologisti” è una necessità vitale per tutti, ed ogni nostra azione può fare la differenza, anche il semplice chiudere il rubinetto dell’acqua mentre ci si lava i denti o spegnere la luce in una stanza…vuota!
Lascia stupiti sapere che per produrre una tazzina di caffè si utilizzano 140 litri di acqua, o per una lattina di cola ben 200, ma il problema non è nell’uso del caffè o di una bevanda artificiale (una volta soddisfatti i bisogni d’acqua primari della popolazione locale ed al di là degli aspetti salutistici o meno di ogni bevanda), ma nel non inquadrare questa produzione, come quella di qualsiasi altra merce, in un ciclo naturale/circolare; la terra ci offre una serie di risorse, l’ingegno umano combina queste risorse in prodotti utili e funzionali al suo benessere, ma se da questo processo dei famosi 140 litri ne restituisce 40 o anche solo un paio inquinati e non più rinseribili in un processo naturale ciclico sta intaccando la ricchezza del pianeta, e non serve “nascondere la polvere sotto il tappeto” perché comunque il prezzo di questa sottrazione dovrà essere pagato da noi o dai nostri figli sotto forma del ristabilimento di quell’equilibrio che l’uomo ha intaccato.
Pensando in grande la nostra Terra è il bicchiere da cui stiamo bevendo, è fuorviante discutere quanto il cambiamento climatico con le sue nefaste conseguenze sia diretta conseguenza delle attività umane, ogni nostra azione o attività che ignora e disattende le semplici regole che la natura ci ha insegnato porterà immancabilmente ad una “sofferenza” del pianeta, che si tradurrà in una sofferenza dei nostri stili di vita, e che sia oggi o domani fa poi tutta questa differenza?